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Il Critico – Crimini tra le righe


TITOLO ORIGINALE: The Critic - Ambition seduces. Power corrupts
REGISTA: Anand Tucker
SCENEGGIATORE: Patrick Marber
PAESE: Regno Unito
ANNO: 2023
DURATA: 101'
ATTORI: Ian McKellen, Gemma Arterton, Mark Strong, Lesley Manville e Romola Garai
SCENE SENSIBILI: Un accenno di rapporto omosessuale solo intuibile
1 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 5

Nella Londra del 1934 Jimmy Erskine è il critico teatrale del Daily Chronicle che tutti temono per le sue stroncature. Ne è vittima la bella attrice Nina Land che invece desidererebbe tanto il suo favore. Proprietario del giornale è divenuto il nobile David Brooke che è segretamente infatuato dell’attrice. Poiché Jimmy non intende attenuare i suoi giudizi su di lei e inoltre non nasconde la sua omosessualità che in città è severamente proibita, Brooke lo licenzia. Ecco allora che il critico attua il suo piano. Induce Nina a sedurre Brooke per poi ricattarlo nella sua onorabilità di integerrimo marito: Jimmy svelerà l’adulterio se non verrà riassunto. In cambio Nina avrà la critica positiva tanto desiderata. Un gioco perverso che porta Brooke al suicidio. Anche Nina trova la morte e solo un risveglio di coscienza dell’assistente di Jimmy svelerà la verità.

 

In un mondo senza morale, tutti sono ricattabili.

Jimmy Erskine è un antieroe perverso che pare trovare compiacimento nello scovare le formule più degradanti per stroncare l’attrice vittima della sua critica. Ne fa una questione di onore e noi siamo quasi attratti dalla sua libertà intellettuale che appare una forma di amore per l’arte e la verità della bellezza. Vederlo prima in sala con il suo taccuino e poi a dettare al suo assistente alla macchina da scrivere ci indurrebbero a credere che egli sia mosso solo dalla sua passione. Quando per attuare il suo piano è disposto a ritrattare tutto e a cambiare radicalmente il suo giudizio è come se togliesse una maschera e ci svelasse il suo inganno, la sua spregiudicatezza. Egli costringe prima Nina a concedersi ad un uomo solo per la sua carriera e poi tiene in pugno Brooke che non può svelare il suo adulterio con l’attrice per non creare scandalo. Con una sola mossa ha diabolicamente invischiato nel male due persone, reagendo così alla sua stessa vulnerabilità per le inclinazioni sessuali che non vuole e non può contenere. Nessuno è puro, nessuno si salva. Neanche il pittore Stephen Wyley, che ama anch’egli Nina al punto da rinunciare a sua moglie (figlia di Brooke) e ai suoi figli. Come ha modo di dire Erskine, in un passaggio drammatico, questo è un mondo che non contempla l’esistenza di Dio e di un giudizio finale quando sarà la nostra morte; un mondo in cui tutto si consuma nel presente e dove senza prove ogni gesto finisce nel momento in cui si compie, come se la coscienza non esistesse. Solo in finale la figura dell’assistente di Jimmy mostrerà un barlume di rimorso che sarà però decisivo perché la verità emerga.

 

Alla mancanza di suspense sopperiscono le interpretazioni degli attori

Nonostante la vicenda abbia i suoi snodi e non sia possibile dire che manchino gli eventi, quello che risulta evidente è la mancanza di suspense. Il film – adattamento cinematografico del romanzo Curtain Call di Anthony Quinn – procede linearmente senza mai un colpo di scena, una svolta inaspettata, un movimento che ci prenda di sorpresa. Tutto quello che viene narrato è piuttosto prevedibile e questo per un thriller che voglia dirsi tale è un elemento di debolezza non indifferente. Non viene mai tolta allo spettatore la possibilità di capire ogni cosa subito in vista di uno svelamento finale, qui tutto è palese, tutto si rivela quasi con anticipo.

A fronte di questa debolezza, bisogna, però, rilevare la bravura degli interpreti che ci invitano a stare con loro, a seguirli lungo il loro percorso. In questo siamo facilitati anche dalla regia che cerca di star loro più vicino possibile anche con frequenti primissimi piani, addirittura dei dettagli dei volti, nel corso dei dialoghi. In particolare l’interpretazione di Ian McKellen è molto convincente anche nella versione italiana doppiata dall’esperto Carlo Valli. Il grande vecchio del cinema britannico non smentisce il blasone e rende il suo personaggio credibile nelle contraddizioni, nei vizi, ma soprattutto nella sua spietatezza. Anche l’attrice che interpreta Nina Land, Gemma Arterton, offre efficacemente al suo personaggio quella fragilità psicologica che ne fa una facile vittima di più persone che strumentalizzano il suo desiderio di avere successo. L’insieme del cast è molto valido e con la cura dei dettagli scenografici fa rientrare il film all’interno di quelle pregevoli opere del genere a cui ci ha abituato la cinematografia inglese.

 

Giovanni Capetta

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