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L’illusione perfetta – Now You See Me: Now You Don’t


TITOLO ORIGINALE: Now You See me - Now You Don't
REGISTA: Ruben Fleischer
SCENEGGIATORE: Eric Warren Singer, Seth Grahame-Smith, Paul Wernick e Rhett Reese
PAESE: USA
ANNO: 2025
DURATA: 112'
ATTORI: Jesse Eisenberg, Morgan Freeman, Isla Fisher, Woody Harrelson, Dave Franco, Lizzy Caplan, Mark Ruffalo, Justice Smith, Dominic Sessa, Ariana Greenblatt, Rosamund Pike
SCENE SENSIBILI: Nessuna
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I Cavalieri, grandi maghi del crimine, dopo dieci anni dall’ultimo colpo, sono tornati. Con il gruppo di illusionisti composto da Atlas, Merritt, Henley e Jack sono convocati dall’Occhio, l’organizzazione che si fa carico di tutelare la giustizia nel mondo, anche tre nuovi maghi più giovani che intendono meritarsi il loro arruolamento con il talento e le forti motivazioni sociali alla Robin Hood. L’obbiettivo questa volta è la messa in scacco di Veronika Vanderberg, erede sudafricana di un impero minerario che è anche un grande centro di riciclo di denaro sporco, e che sta mettendo all’asta la pietra più grande e preziosa di tutte: il Cuore di Diamante. Il furto del Cuore da parte dei maghi dà il via ad una serie di avventure fra Anversa, la Francia e gli Emirati Arabi, dove si consuma lo scontro finale all’insegna di giochi di prestigio mozzafiato e di un finale spiazzante.

 

Un sequel ben ideato

Merito di sceneggiatura e regia se il terzo film della saga non delude le aspettative del pubblico. C’è un bel set up dell’incontro generazionale fra i primi maghi e i nuovi in un confronto in cui i giovani mettono in campo l’ammirazione, ma anche la voglia di dimostrare il proprio valore. Sono tre giovani motivati da ideali alti di giustizia e questo fa loro onore e rende i personaggi più attraenti. Intanto i membri della vecchia guardia hanno modo di dirsi cosa li ha fatti dividere e condividere qualche rimpianto. Compare anche il vecchio Thaddeus (Morgan Freeman) disposto a sacrificarsi per la causa comune in un cameo all’insegna della saggezza e della nostalgia. L’antagonista Veronika Vanderberg è interpretata da Rosamund Pike che le offre una bellezza algida e perversa, rendendola una villain tipica da Bond movie.

Per il resto non c’è molto da pensare, quanto da godere con gli occhi lo spettacolo di effetti speciali e abilità attoriali che si susseguono con ritmo sempre incalzante.

Suggestiva è la location del castello in Francia, museo dei giochi di prestigio, che sembra costruito da Escher.

Al termine della giostra fra illusionismo, scazzottate e inseguimenti resta una verità che non si poteva immaginare: un elemento romantico che scalda le motivazioni dell’azione e rende il racconto più avvincente. Non resta che rimanere sul chi va là per il rilancio nel finalissimo quando un nuovo futuro incarico è affidato ai Cavalieri.

 

Una sottile linea etica.

Fin dalla prima scena una sottile linea etica attraversa il racconto. Alla serata spettacolo in apertura di film i Maghi mandano in bolletta uno speculatore di cripto valute, poi se la prendono con le ricchezze di Veronika Vanderberg che sono soldi riciclati e frutto di malaffare. I protagonisti hanno sempre l’intento di ridistribuire equamente i patrimoni accumulati dai potenti e compiere un riallineamento sociale e questo attira l’empatia del pubblico dando fondamento all’attrattiva spettacolare delle loro abilità. I nostri non delinquono per il solo piacere di farlo ma sono dei Robin Hood che si propongono di rubare ai ricchi per dare a tutti. Questa motivazione nobilita la loro azione e li rende modelli virtuosi pur se infrangono le regole. Le istanze di giustizia che animano i Cavalieri sono da tutti noi condivisibili e ci fanno facilmente parteggiare per loro, nel frattempo veniamo attratti dai loro caratteri che ce li rendono sempre simpatici e vincenti. In questo sequel abbiamo modo di conoscere il loro affetto reciproco. Quello dei maghi storici che si rivela in occasione di un pericolo mortale per tutti; quello dei tre giovani che si dichiarano legati come una famiglia.

In tutti c’è un volto umano di grande calore che li rende attraenti. La saga si è rinnovata nel solco dei suoi elementi vincenti e questo è ciò che decreta il successo dell’operazione. Tanto divertimento e adrenalina sulla base di una positiva motivazione di fondo.

 

Giovanni Capetta

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