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Asterix e il segreto della pozione magica


TITOLO ORIGINALE: Astérix: Le Secret de la Potion Magique
REGISTA: Louis Clichy, Alexandre Astier
SCENEGGIATORE: Alexandre Astier
PAESE: Francia
ANNO: 2018
DURATA: 85'
ATTORI: con le voci di Massimo de Ambrosis, Renato Cec- chetto, Oliviero Dinelli, Franco Zucca
SCENE SENSIBILI: nessuna
1 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 5

Panoramix, il druido che detiene la ricetta segreta della famosa pozione magica che permette ai Galli di resistere ai Romani, si rompe una gamba. È la prima volta che si infortuna e questo gli apre gli occhi sulla necessità di trovare un successore. Cosa accadrebbe infatti al suo villaggio se lui venisse a mancare? Il fedele Obelix e uno scettico Asterix saranno così costretti ad accompagnare il maestro per tutta la Gallia in cerca di un allievo degno di tanto onore, ma anche onere. Conoscere la ricetta è infatti un’enorme responsabilità e fa gola a molti, in particolare al malvagio Rancorix, disposto persino a scendere a patti con i Romani pur di sco- prirne il segreto.

Il passaggio di Asterix e Obelix nel canone del nuovo millennio

Era il 1959 quando dalla penna di René Goscinny e Albert Uderzo vedevano per la prima volta la luce i personaggi di Asterix e Obelix, striscia di genere umoristico e avventuroso che ha poi dato vita a 37 albi e a ben 14 lungometraggi, tra animazione e live-action. In ognuno la lotta era quella dei Galli, pochi ma forti, contro l’impero romano: una chiara rivisitazione della resistenza francese contro il nazismo. Un franchise di successo dunque, ma che iniziava a mostrare i segni del tempo.
Ecco perché nel 2015, con Asterix e il regno degli dei, firmato da Clichy e Astier, autori anche di questo nuovo capitolo, si è cercata una prima rivoluzione, abbandonando lo stile 2D del fumetto e passando al CGI.
In Asterix e il segreto della pozione magica il processo avanza. Non più solo il 3D, ma per la prima volta da Le 12 fatiche di Asterix del 1976, scritto su un soggetto originale dagli stessi autori del fumetto, anche una storia totalmente nuova che, in un gioco di metascrittura, parla proprio di successione: come se gli autori dichiarassero implicitamente il loro senso di responsabilità nel traghettare un classico nel nuovo millennio, un’operazione non semplice, ma assolutamente necessaria.

Un film piacevole per gli amanti della saga e per i nuovi fan

Per realizzarla si è cercato di rimanere il più possibile aderenti ai personaggi e ai loro tic: con i litigi perpetui tra fabbro e pescivendolo, il pavoneggiarsi del capo del villaggio, l’inutilità del bardo, il famelico Obelix, il fumantino Asterix e il rosicante Giulio Cesare. Ma con coraggio ci si è spinti oltre, togliendo dal centro della scena proprio i due storici protagonisti e incentrando la vicenda su Panoramix e le sue vicissitudini. Il risultato è nel complesso molto gradevole. Gli amanti del franchise non si sentono traditi, ritrovando gag e calembour ironici; tutti gli altri assistono a un film più coerente e meno estemporaneo. Una storia più corale e con un tema preciso: la responsabilità di possedere un’arma di distruzione di massa e usarla con raziocinio senza farsi pren- dere dalla sete di potere. Un mix tra un talent e Il Signore degli Anelli, una prova superata brillantemente e che lascia ben sperare per il futuro della saga.

Scegliere un film 2019

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