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Before Midnight


TITOLO ORIGINALE: Before Midnight
REGISTA: Richard Linklater
SCENEGGIATORE: Richard Linklater, Julie Delpy e Ethan Hawke
PAESE: USA/Grecia
ANNO: 2013
DURATA: 108'
ATTORI: Julie Delpy, Ethan Hawke, Ariane Labed, Seamus Davey-Fitzpatrick, Athina Rachel Tsangari
SCENE SENSIBILI: utilizzo in alcuni passaggi di un linguaggio scurrile, alcuni passaggi di nudo.
1 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 5

Sono passati quasi venti anni dal loro primo incontro a Vienna e dieci anni dall’ultimo incontro a Parigi. Ora Jesse e Céline – dopo il divorzio di lui – si sono sposati, vivono a Parigi, sono diventati genitori di due gemelle e sono in Grecia per una vacanza. Dai dialoghi e dalle discussioni tra i due, e con le coppie di amici presenti, si fa sempre più evidente la crisi profonda che il loro rapporto sta attraversando. Una notte passata insieme in hotel li obbligherà ad andare al fondo del loro conflitto e a decidere se provare a salvare l’amore che li unisce.

Un terzo capitolo pieno di tensione

Siamo al terzo e forse ultimo capitolo della trilogia che ha visto come protagonisti Jesse e Céline che, dopo l’incontro casuale e travolgente sul treno del primo episodio (Before Sunrise, 1995), si sono incontrati un po’ meno per caso a Parigi (in Before Sunset, 2004) dove Céline ha ritrovato Jesse alla presentazione del suo libro. All’epoca Jesse era sposato e aveva un bambino di quattro anni ma il suo matrimonio era in crisi. Oggi lo ritroviamo insieme a Cèline, divorziato dalla moglie precedente, e teso nel tentativo di vedere quando è possibile il figlio di primo letto, ormai adolescente, che vive a Chicago con la madre. All’inizio del film Jesse riaccompagna in aeroporto il figlio, che ha passato parte della vacanza con loro, e lo saluta senza sapere quando lo rivedrà. L’uomo, che si sente inadeguato come padre, vorrebbe trovare un modo per stare più vicino al ragazzo, forse un trasferimento a Chicago. Peccato che Céline non sia assolutamente d’accordo, proprio ora che a Parigi si sta ricostruendo una carriera dopo le difficoltà della maternità. Piuttosto la separazione. Questo elemento fa riemergere tensioni, svelando quanto il rapporto si trovi a un punto di non ritorno. 

Il regista riesce a creare un racconto in cui l’umanità specifica e le esistenze dei due diventano la possibilità di porsi interrogativi universali sulla natura del rapporto tra uomo e donna, sulla possibilità del perdono e su cosa sia l’amore stesso. Un amore che nel corso dei tre film vediamo crescere e diventare maturo e che in questo terzo capitolo riscontriamo pieno di sacrificio, dramma, spesso incapacità di guardare l’altro. Un amore, nel caso di Céline, ancora così desideroso di trovare quel “romanticismo” di cui era carico il loro primo incontro, definito da domande provocatorie (“Se mi rincontrassi oggi su quel treno mi risceglieresti?”) e battute sarcastiche (“Potevi dire qualcosa di romantico e non l’hai fatto!”); un amore ricambiato dalla capacità commovente di Jesse che, nonostante la propria immaturità, prova ad andare incontro a questo desiderio.  

Ambientazione in perfetta armonia con il dramma dei protagonisti

In questa capacità del racconto di farsi assoluto aiuta molto l’ambientazione e i lunghi piani sequenza nei quali il linguaggio si fa quasi documentaristico. Così le parole che i due si rivolgono sono come amplificate dalla bellezza selvaggia che li circonda, il verde degli ulivi, il blu del mare, il giallo dei sentieri lunghissimi che percorrono discutendo. Così anche i momenti di silenzio hanno un forte significato perché carichi della grandezza di quello che i due rischiano di perdere. I nostri protagonisti non sono più due ragazzini, sono cambiati, anche fisicamente (non sono più perfetti, hanno entrambi qualche chilo in più…) ma sono più ricchi di esperienza, dolori, gioie, umanità, verità. In una parola, più vivi. 

Cos’ha questo terzo capitolo in più rispetto ai precedenti? La vita e con essa la vivacità, gli sguardi carichi di attesa e significato, l’ironia e la veridicità di cui sono pieni anche i dialoghi, alla stesura dei quali hanno partecipato gli attori stessi. Due interpreti straordinari, capaci di far respirare allo spettatore la tensione e la pressione presente, soprattutto nell’ultima parte del film, in cui quella che doveva essere una notte romantica in hotel – liberi dalle figliolette – diventa l’occasione per confessarsi tutti i risentimenti, i tradimenti, i momenti dolorosi di cui l’altro non si è reso conto. Una resa dei conti ambientata in una piccola stanza d’albergo, dalla quale forse usciranno in tempo per respirare l’aria del mare davanti alle luci del porticciolo, ancora pieni di sofferenza ma più coscienti che il loro amore, come dice Jesse alla fine, non è perfetto ma è reale. 

Scegliere un film 2014

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