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Benedetta follia


TITOLO ORIGINALE: Benedetta follia
REGISTA: Carlo Verdone
SCENEGGIATORE: Carlo Verdone, Nicola Guaglianone e Menotti
PAESE: Italia
ANNO: 2018
DURATA: 109'
ATTORI: Carlo Verdone, Ilenia Pastorelli, Maria Pia Calzone, Lucrezia Lante Della Rovere
SCENE SENSIBILI: diverse scene e battute a contenuto sessuale
1 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 5

Guglielmo è il proprietario di uno storico negozio romano che rifornisce il Vaticano di abiti e suppellettili religiose. È un uomo tranquillo, con una figlia già adulta e sposato da 25 anni con Lidia … quando, però, proprio Lidia gli confessa, il giorno del loro anniversario, di avere una relazione con la giovane commessa del suo negozio, il mondo di Guglielmo crolla in pezzi. Rimasto solo e con una dipendente in meno, Guglielmo finisce per assumere temporaneamente Luna, una ragazza di borgata con poca esperienza e un carattere esplosivo che poco s’intona a un negozio frequentato da suore e vescovi. Sarà proprio Luna a convincere Guglielmo a voltare pagina, organizzandogli una serie di appuntamenti galanti che inevitabilmente finiranno per metterlo nei guai …

Una storia tra sacro e profano

Al suo ventiseiesimo film come regista e sceneggiatore, Carlo Verdone ripropone – in una nuova ma non particolarmente originale versione – la storia di un ultra-cinquantenne che entra in crisi di mezza età. Al suo fianco, questa volta, come spalla comica c’è Ilenia Pastorelli, salita agli onori della cronaca dopo aver vinto il David di Donatello per la migliore attrice protagonista con la sua interpretazione in Lo chiamavano Jeeg Robot (2015).
Il film si sviluppa attorno alle peripezie che capitano a Guglielmo quando, lasciato dalla moglie, viene spinto dalla giovane commessa Luna a ricominciare a uscire e a iniziare una nuova vita da single. Le gag che scaturiscono da questo suo rimettersi in gioco sono a tratti efficaci e a tratti caratterizzate da una volgarità troppo insistita. L’effetto comico generato dal contrasto tra sacro e profano è costruito essenzialmente sulla presenza di una ragazza coatta come Luna in un ambiente “religioso” come quello del negozio di cui Guglielmo è proprietario. Questa contrapposizione, che viene giocata anche nell’opporre alla rigidità del protagonista la spontanea vitalità della giovane commessa, non riesce a staccarsi da dinamiche che il pubblico ha già visto e rivisto nelle commedie italiane degli ultimi anni. In alcuni punti, inoltre, il racconto rallenta vistosamente dando eccessivo spazio a delle scene – come quella della visione allucinogena in discoteca – che finiscono per essere della parentesi narrative poco giustificate.

Un film su amore e paternità senza troppe pretese

Di fatto, gli elementi di maggiore efficacia della storia emergono dal rapporto che si crea tra Guglielmo e Luna (soprattutto nella seconda metà del film). Il sentimento d’affezione paterna che il protagonista sviluppa nei confronti della ragazza “grezza ma buona” può suonare un po’ come un cliché, ma, anche grazie all’interpretazione dei due attori, racconta una sua verità. Sia Luna che Guglielmo appaiono, infatti, al pubblico come due personaggi sinceri verso i quali a fine film non si può non provare un minimo di tenerezza.
La simpatia per le debolezze dei protagonisti e lo sguardo malinconico che Verdone offre – a tratti – sulle loro vite salvano un film che farà comunque fatica a non finire nel grande dimenticatoio che raccoglie la maggior parte delle più recenti commedie italiane.

Scegliere un film 2018

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