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Bridget Jones’ Baby


TITOLO ORIGINALE: Bridget Jones' Baby
REGISTA: Sharon Maguire
SCENEGGIATORE: Helen Fielding, Dan Mazer ed Emma Thompson
PAESE: Uk
ANNO: 2016
DURATA: 122'
ATTORI: Renée Zellweger, Colin Firth, Patrick Dempsey, Jim Broadbent, Gemma Jones.
SCENE SENSIBILI: alcune battute a sfondo sessuale e qualche accenno di nudo.
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Bridget Jones ha superato i quarant’anni e, nonostante abbia fatto carriera e ripreso il suo peso forma, è… ancora single. La storia d’amore con Mark Darcy non è andata a finire bene ma Bridget non ha intenzione di piangersi addosso e così, quando una collega le propone un weekend di musica a un grande festival pop-rock, accetta. Qui incontra l’affascinante Jack col quale, grazie a una serie di imprevisti, trascorre la notte. Tornata alla normalità, Bridget partecipa a un battesimo in cui rivede Mark Darcy e, complice la nostalgia, i due finiscono a letto insieme. Quando Bridget scoprirà di essere rimasta incinta non solo dovrà capire chi è il padre del bambino, ma dovrà scegliere se gettarsi in una nuova storia con chi sembra essere il partner perfetto, Jack, o se dare una nuova chance all’amore di sempre, Mark Darcy …

Si può calcolare l’amore?

A distanza di 12 anni torna nelle sale Bridget Jones, eroina di milioni di spettatrici che con Il diario di Bridget Jones hanno visto trionfare per la prima volta in una commedia romantica una donna pasticciona e al di fuori dei soliti canoni di bellezza hollywoodiani. Nel terzo episodio dedicato al suo personaggio, la gravidanza è in realtà un pretesto per trattare più in generale il tema della “compatibilità amorosa”. Jack, infatti, oltre ad apparire perfetto sotto ogni punto di vista (bello, milionario e premuroso), è l’inventore di un calcolo quantistico che permette di verificare l’affinità di una coppia. Sebbene con lui la percentuale di “successo” sfiori il 100%, Bridget (e come lei il pubblico in sala) si trova a chiedersi se l’amore possa essere confinato in una serie di parametri e probabilità, o se invece le differenze e gli ostacoli da superare in un rapporto non siano proprio ciò che lo rende più vero.

Un film senza troppe pretese capace di far sorridere

Anche se il tema non viene affrontato con un approccio particolarmente originale, il film regala, soprattutto nella seconda parte, una serie di gag divertenti e ben riuscite. In questo senso, spicca l’interpretazione di Emma Thompson che, nei panni della cinica ginecologa di Bridget, aggiunge alla commedia un tocco di vero “british humor”.
La struttura della sceneggiatura, invece, presenta più punti critici. Se è vero, infatti, che particolarmente nelle commedie romantiche il pubblico è disposto a “credere” a quasi tutto quello che viene raccontato sullo schermo, esiste comunque un limite oltre il quale anche la più ingenua delle spettatrici ha la sensazione (spiacevole) che le stiano raccontando una bugia. In questo caso, ci sono due o tre momenti in cui le azioni dei protagonisti sono talmente inverosimili da svelare l’intervento degli autori nel guidare la storia in una direzione predeterminata.
In sostanza, nonostante la persistenza di alcuni fastidiosi stereotipi (come quello del ristoratore-pizzaiolo italiano a cui manca solo il mandolino per completare il cliché), Bridget Jones’s Baby è un film senza troppe pretese che rimane comunque capace di far ridere e sorridere delle fatiche quotidiane che ogni donna deve affrontare.

Rachele Mocchetti

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