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Comandante


TITOLO ORIGINALE: Comandante
REGISTA: Edoardo De Angelis
SCENEGGIATORE: Edoardo De Angelis e Sandro Veronesi
PAESE: Italia
ANNO: 2023
DURATA: 120'
ATTORI: Pierfrancesco Favino, Massimiliano Rossi e Johan Heldenbergh
SCENE SENSIBILI: violenza, una breve scena sensuale e una bestemmia
1 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 5

1940. L’Italia è appena entrata nella Seconda Guerra Mondiale, forte delle nuove tecnologie militari, tra cui spiccano i sommergibili. È all’interno di uno di questi che è narrata la storia del Comandante Salvatore Todaro e del suo equipaggio, passato alla Storia per aver onorato le leggi degli uomini di mare invece di quelle della guerra.

Un kolossal italiano

Quindici milioni di euro per realizzare una ricostruzione fedele del sommergibile “Comandante Cappellini” e mettere al suo comando Pierfrancesco Favino, all’ennesima ottima prova di recitazione.
Una produzione italiana che punta sul realismo per raccontare un film tratto da una storia vera e orgogliosamente italiana, come la sua promozione all’80° Festival del Cinema di Venezia, con l’invettiva di Favino contro le major che puntano su attori stranieri per interpretare personaggi italiani, nel paradosso di uno show business negli ultimi anni molto attento alle questioni di cultural heritage.

La politica del mare

Non poteva che fare rumore un film incentrato sulla figura di un fascista convinto, che andava “per il vasto mar ridendo in faccia a monna morte ed al destino”, senza affrontarne l’appartenenza in modo apertamente critico. Alcuni hanno rimproverato la retorica del “bravo italiano”, in un film che della retorica non ha avuto paura, puntando anzi su quella del nostro amore per il cibo per permettere al pubblico di empatizzare con i soldati rinchiusi sotto chili di metallo e acqua salata.
Ma in mezzo a tutta questa retorica, il film affronta un tema molto attuale dando una risposta forte: gli uomini che chiedono aiuto in mezzo al mare devono essere salvati in virtù di una legge che va oltre a quelle delle nazioni, quella del mare appunto. O meglio, la legge di un uomo che riconosce negli occhi di un altro uomo la paura di morire: parafrasando De Andrè, senza badare a divise – o pelli – di un altro colore.

Claudio F. Benedetti

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