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Compromessi sposi


TITOLO ORIGINALE: Compromessi sposi
REGISTA: Francesco Miccichè
SCENEGGIATORE: Michela Andreozzi, Alessia Crocini, Max Vado, Fabrizio Nardi, Christian Marazziti
PAESE: Italia
ANNO: 2019
DURATA: 90'
ATTORI: Vincenzo Salemme, Diego Abatantuono, Dino Abbrescia, Rosita Celentano, Elda Alvigini
SCENE SENSIBILI: diverse battute volgari
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Un giovane milanese e una ragazza di Gaeta si incontrano a una festa sulla spiaggia, ed è subito amore. L’improvvisa decisione di sposarsi porta scompiglio all’interno delle rispettive famiglie.

La solita commedia stereotipata all’italiana

Sembrerebbe da subito la solita storia d’amore che affronta le differenze tra Nord e Sud. E infatti è così. Un inizio prevedibile e nemmeno troppo scoppiettante, in cui si delineano le rispettive famiglie degli aspiranti sposi. Il padre di lei (Vincenzo Salemme), sindaco di Gaeta, è alle prese con gli infiniti favori da elargire a destra e a manca. Apparentemente integerrimo, il sindaco si rivelerà invece totalmente inserito nella logica locale: scendere a compromessi per conseguire i propri obiettivi. All’opposto il padre di lui (Diego Abatantuono), imprenditore milanese tutto d’un pezzo, allergico ai meridionali e agli immigrati, disposto a tutto per salvaguardare gli interessi di famiglia. È talmente fissato che a prendere il suo posto di dirigente debba essere il figlio minore, interessato più alla musica che all’impresa, da non rendersi conto di quanto la figlia maggiore lo ammiri e faccia di tutto per compiacerlo.
Con queste premesse le due famiglie sono pronte a incontrarsi, o meglio scontrarsi, qualche giorno prima delle nozze. I due fidanzati, nelle prime scene presentati come due classici e teneri innamorati, si trasformano improvvisamente in due nevrotici che poco hanno di romantico, tutti presi dai preparativi della festa.
I genitori e gli amici degli sposi sono una vera e propria carrellata di cliché poco divertenti, così come anche lo svolgersi degli eventi, prevedibile e scontato, che ha il suo apice in un finale che poco ha a che vedere con l’amore.

Uno scadente cinismo camuffato da amore

In effetti ciò che emerge principalmente da questo film è il tramonto dei buoni sentimenti: matrimoni finiti, relazioni deludenti, rapporti genitoriali inesistenti, amicizie false o totalmente superficiali. Per cui l’unica proposta sensata per i due ragazzi sembra alla fine essere quella di vivere l’istante e lasciar perdere quel fragile barlume di eternità che avevano desiderato insieme all’inizio del loro amore. A che serve in effetti il matrimonio se è solamente un contratto a termine? Meglio credere solo in se stessi e alla propria capacità di amare.
Peccato che anche in una semplice commedia all’italiana, in cui si dovrebbe almeno ridere e godere del lieto fine, si finisca per scadere irrimediabilmente nel cinismo camuffato da amore.

Scegliere un film 2019

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