A Roma nella sartoria Canova, guidata dalle sorelle Alberta e Gabriella, si creano abiti di scena per il teatro e il cinema. Il lavoro non manca, soprattutto quando decidono di collaborare al nuovo film curato da Bianca Vega, costumista premio Oscar.
La sorellanza di sangue e la sorellanza di anima. In Diamanti, Ferzan Özpetek compie un piccolo grande miracolo. Per la prima volta nella sua filmografia il regista ha scritto questo film corale insieme a due donne, Elisa Casseri e Carlotta Corradi: il risultato è un universo corale complesso e reale.
Avrebbe dovuto intitolarsi “Mezza verità” ma poi Özpetek ha deciso che si sarebbe chiamato Diamanti perché “I diamanti resistono a tutto. E sono come le donne”.
In questo quadro femminile, delicato e multiforme, il regista ha dipinto, in ogni angolo del corpo e dell’anima, le figure reali e complesse di ben diciotto donne, evitando sapientemente i cliché.
Tutte sono al centro del quadro anche se non tutte giocano un ruolo di primo piano. Lavorano per Alberta (Luisa Ranieri) e Gabriella Canova (Jasmine Trinca), due sorelle che hanno fondato e dirigono la sartoria Canova, situata in una villetta romana dove Silvana (Mara Venier nei panni di una donna matura poco attenta alla cura di sé stessa) gestisce la cucina con la stessa passione di una ristoratrice.
Guida la squadra di sarte Nina (Paola Minaccioni), una donna forte sul lavoro ma anche dentro casa (anche se la sua forza diventa vulnerabile nella gestione di suo figlio che giorno e notte vive da solo nella sua stanza); la affianca Eleonora (Lunetta Savino nei panni di una vedova che riserva più di una sorpresa inaspettata) che non sa che sua nipote Beatrice (Aurora Giovinazzo) è una ribelle che nasconde, senza saperlo, un vero talento sartoriale.
Entrambe guidano una squadra composta da Paolina (Anna Ferzetti) madre single che ha un figlio da mantenere, Nicoletta (Milena Mancini) una donna timida intrappolata in un matrimonio violento con Bruno (Vinicio Marchioni), Fausta (Geppi Gucciari) che vive con leggerezza e spensieratezza il gioco della seduzione.
L’arrivo di Bianca Vega (Vanessa Scalera), premio Oscar per i costumi, cambia l’organizzazione e la routine della sartoria.
A cominciare dalle clienti rivali che non devono mai incontrarsi come l’attrice di teatro Carla Signoris e Kasia Smutniak (star del cinema che dovrà vestire un famoso vestito rosso intorno al quale ruota la produzione sartoriale).
La sartoria Canova diventa un microcosmo al femminile dove ognuna è quello che è. Gli uomini ci sono, non sono essenziali ma sono importanti. C’è il tuttofare accomodante della sartoria, c’è il regista umorale, c’è l’uomo violento, c’è il marito schivo e l’uomo ingabbiato dalla vita, ci sono i giovani operai allegri e solari.
Diamanti è un’opera metacinematografica perché è un film nel film: i primi minuti del film sono proprio sulla terrazza di casa Özpetek dove Ferzan in persona riunisce tutte le sue attrici per spiegare il film che interpreteranno.
Questo espediente smorza l’emozione che prova lo spettatore nel vivere le vite delle donne della sartoria Canova.
Potrebbe essere una riuscita operazione metacinematografica, ma forse si rivela come la parte meno riuscita di Diamanti, resa ancora più debole dalla creazione di un personaggio, di cui non vogliamo rivelare completamente la storia, che sceglie di non far parte del cast per motivi improvvisi e personali.
Tuttavia Diamanti rivela un aspetto importante per la nostra cinematografia: Özpetek dimostra ancora il suo grande talento registico nel trasformare gli attori in autentici personaggi. E dimostra la sua grande sensibilità nel creare storie d’amore e di sorellanza con uno sguardo unico, mai banale.
Emanuela Genovese
Tag: 3 stelle, Commedia, Drammatico, Film Italiani, Sentimentale