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Disconnect


TITOLO ORIGINALE: Disconnect
REGISTA: Henry Alex Rubin
SCENEGGIATORE: Andrew Stern
PAESE: USA
ANNO: 2012
DURATA: 115'
ATTORI: Jason Bateman, Johan Bobo, Frank Grillo, Colin Ford, Andrea Riseborough, Paula Patton, Alexander Skarsgard
SCENE SENSIBILI: turpiloquio, scene a sfondo sessuale, violenza.
1 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 5

Tre storie diverse si intrecciano tra loro, avendo come denominatore comune la rete e i pericoli del mondo virtuale. Quando i rapporti reali si perdono di vista a favore di quelli fasulli o illusori creati sul web, le conseguenze possono essere irreparabili…

Storie di dolore, bullismo e pericoli del web

Due coniugi reagiscono alla morte del figlio in modo diverso, rinchiudendosi ciascuno nel proprio dolore: la moglie si rifugia in un’amicizia sul web, cercando di colmare la solitudine lasciata dal figlio, finendo per raccontare particolari intimi e dolorosi a un perfetto sconosciuto, mentre il marito non riesce a parlare del lutto che li ha colpiti, evita la moglie e gioca d’azzardo in rete. Quando entrambi vengono truffati online e perdono molti soldi, decidono di mettersi autonomamente sulle tracce del truffatore, senza aspettare l’intervento della polizia. Un ragazzino timido e introverso viene preso di mira da due coetanei bulli che inventano il profilo fasullo di una ragazza per “chiedergli l’amicizia” e conquistare la sua fiducia, fino a farsi inviare una sua foto nudo che diffondono a tutta la scuola, portandolo al gesto estremo del suicidio. Una giornalista brillante stringe amicizia con un ragazzo che adesca donne mature sul web in cambio di soldi, convincendolo a collaborare con lei per realizzare un servizio sulla prostituzione virtuale, che metterà in pericolo la vita del ragazzo stesso e la sua carriera di reporter.

Il film di Henry Alex Rubin tratta un tema molto attuale e contemporaneo lo fa attraverso una narrazione molteplice, che porta a indagare diversi aspetti dello stesso problema. Questo tipo di scelta corale frammenta la storia e in parte la rallenta, sia per le continue alternanze tra un racconto e l’altro sia per le didascalie scritte che rappresentano gli scambi di messaggi via chat tra i personaggi. Nonostante questo, il film si lascia seguire e le storie proposte tengono lo spettatore sempre in sospensione.

Le conseguenze della solitudine

I protagonisti sono tutti alle prese con la propria solitudine, che cercano di colmare in un mondo che non esiste, quello virtuale. Sono sempre connessi, con il computer, con l’I-pad o con il cellulare, anche in famiglia, e non si accorgono di ciò che vivono le persone accanto a loro. Per questo, quando suo figlio Ben tenta il suicidio, Rich Boyde non si dà pace: come ha fatto a non accorgersi di quello che stava vivendo il suo ragazzo? Lo stesso pensiero attraversa i coniugi Hull: mentre ciascuno cercava conforto sul web, non si rendeva conto che anche l’altro soffriva. Mike Dixon, ex poliziotto vedovo che si è dato all’investigazione privata per avere più tempo per il figlio Jason, non si accorge che il ragazzo è un bullo e che con il suo gesto irresponsabile e cattivo, ha messo in pericolo la vita di un coetaneo.

Le conseguenze estreme e dolorose a cui portano questi rapporti virtuali, fanno aprire gli occhi ai personaggi, aiutandoli a recuperare una dimensione reale, che rappresenta l’unica via di uscita, e a riscoprire sopiti rapporti famigliari che avevano trascurato. Il finale del film non si tinge di rosa, proprio per voler dimostrare fino in fondo le tragiche conseguenze che certi gesti (irresponsabili e pericolosi) comportano, ma lascia aperta la speranza che risiede nei rapporti tra le persone, quelli reali e non virtuali, che si basano sull’amore, la conoscenza e il perdono.

Presentato al Toronto International Film Festival e alla 69° edizione del festival del cinema di Venezia, il film non ha avuto molto successo ai botteghini italiani, nonostante alcuni temi, come il cyber-bullismo, tristemente noti alle nostre cronache. Disconnect, anche se dal punto di vista registico avrebbe potuto forse osare di più, rimane un film interessante, che lascia un messaggio quanto mai attuale sui pericoli del web e sulla disgregazione delle relazioni umane. Senza i rapporti, quelli veri e reali, siamo tutti disconnessi tra noi, soli e irrimediabilmente persi.

Scegliere un film 2014

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