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Downton Abbey II – Una nuova era


TITOLO ORIGINALE: Downton Abbey II - A new era
REGISTA: Simon Curtis
SCENEGGIATORE: Julian Fellowes
PAESE: Gran Bretagna
ANNO: 2022
DURATA: 125'
ATTORI: Elizabeth McGroven, Hugh Bonneville, Michelle Dockery e Maggie Smith
SCENE SENSIBILI: nessuna
1 vote, average: 5,00 out of 51 vote, average: 5,00 out of 51 vote, average: 5,00 out of 51 vote, average: 5,00 out of 51 vote, average: 5,00 out of 5

1928: la vita a Downton trascorre più o meno serenamente, come al solito, tra nuovi matrimoni e la nascita di futuri eredi, finché Lady Violet non annuncia alla famiglia di aver ereditato una villa in Costa Azzurra, dono d’amore di un marchese francese che aveva conosciuto in gioventù. Nel frattempo, una casa di produzione cinematografica avanza la richiesta di girare un film nella magione. Lady Mary, ora proprietaria di Downton, convince il padre ad accettare l’offerta: i soldi non bastano e il tetto è da risistemare. Così, mentre Lady Mary rimane a casa per accogliere e gestire la troupe al completo, il resto della famiglia naviga fino al continente, dove il figlio del marchese, convinto a rispettare la volontà paterna e a lasciare la casa vacanze ai Crowley, è pronto ad accoglierli, nonostante le rimostranze della madre.

Ritorno a casa

Downton Abbey II – Una nuova era si apre intrecciando le fila di Downton Abbey – Il film (2019), celebrando il matrimonio tra Tom Branson e Lucy Smith, che si sono incontrati e innamorati proprio grazie all’arrivo dei reali a casa Crawley, narrato nella prima pellicola. Occasione perfetta per vedere riuniti tutti i volti amati della serie e far immergere lo spettatore nell’atmosfera accogliente e rasserenante della magione. Scopriamo allora che Andy e Daisy si sono sposati e che Lady Edith ha avuto un figlio. Il pubblico fidelizzato può così riabbracciare la famiglia e il neofita ha l’opportunità di farsi un’idea di tutti i personaggi in gioco. Downton apre le sue porte a tutti, amici vecchi e nuovi, con l’intenzione di accogliere e far tornare, e ci riesce.

Una nuova era

Un velo di melancholy si adagia sui paesaggi dello Yorkshire, Lady Violet è malata: non si aggira più per i corridoi in abiti sontuosi, ma nonostante il fisico sia più debole, non ha perso l’acume e la sagacia che la contraddistinguono e che l’hanno resa uno dei personaggi più amati della serie. Anche in questo film, infatti, è lei a tenere in pugno le note di humor e a far sorridere lo spettatore. Il personaggio interpretato da Maggie Smith acquisisce in questo secondo capitolo una nuova sfaccettatura e diventa protagonista di una storia d’amore alla Titanic, con un medaglione che attraversa il mare per riportare in vita le memorie di un dolce incontro del passato. Non solo, lei che il cinema lo detesta se lo trova in casa, in un momento epocale, tra l’altro, in cui il muto sta perdendo attrattiva e il sonoro riempie i teatri. Downton Abbey – Una nuova era rompe così il muro della quarta parete, come già altri film avevano fatto, ma lo fa con classe e originalità, incantando lo spettatore, mettendo in scena l’affascinante macchina che dava vita alle pellicole in bianco e nero, mostrando come voci, suoni e rumori venivano registrati. Questa nuova magia porta però con sé un dramma, quello degli attori, ospiti nella villa, che si trovano impreparati al cambiamento che li obbliga a usare una voce che non è pronta a essere registrata. E, come in Cantando sotto la pioggia, c’è chi quella voce proprio non la sa usare e deve essere rimpiazzato: è il caso della grande diva che tutti aspettano di incontrare, ma che in realtà si rivela pedante, astiosa e snob… E, mentre i domestici più amati diventano signori per un giorno, come comparse alla tavola dei Crawley, i padroni sono in Francia, nella magione ereditata da Lady Violet e donata alla piccola Sibby.

Un inno al decoro controcorrente

Downton Abbey II – Una nuova era è un inno alla sacralità dei legami che nascono dal matrimonio. Pur rispettando la “legge” non scritta del cinema contemporaneo che prevede una storia d’amore omosessuale in ogni film, là dove qualsiasi altro sceneggiatore, regista o produttore contemporaneo avrebbe fatto nascere scandali, tradimenti e malizie, o incolpato il legame matrimoniale di aver soffocato il vero amore, a Downton – pur nella diversità delle situazioni (ogni matrimonio è come un romanzo, dicono, con colpi di scena ed eventi inaspettati) – il legame coniugale è visto come luogo protettivo, dove l’amore si nutre, è difeso, e porta ad affrontare insieme le difficoltà e gli alti e bassi della vita. E alla fine del film lo spettatore si congeda da Lady Violet senza esasperata tragicità, ma con serenità e rispetto. Non è però il lutto a chiudere questa nuova storia, ma una nascita, figlia di quel matrimonio iniziale, che lascia forse le porte aperte per un nuovo episodio.

Chiara Comotti

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