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I bambini di Gaza – Sulle onde della libertà


TITOLO ORIGINALE: How Kids Roll
REGISTA: Loris Lai
SCENEGGIATORE: Loris Lai e Dahlia Heym
PAESE: Italia, Belgio
ANNO: 2024
DURATA: 90'
ATTORI: Marwan Hamdan, Mikhael Fridel, Tom Rhys Harries, Lyna Khoudri e Qassim Gdeh
SCENE SENSIBILI: scene di guerra e di tensione
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2003: Mahmud, un undicenne palestinese, ha una passione, il surf, e la condivide con Alon, figlio di una famiglia ebrea.

L’amore ha un potere, quello di creare. L’uomo lo dimentica spesso e il bambino glielo ricorda. Ispirato al libro omonimo Sulle onde della libertà, un racconto scritto da Nicoletta Bortolotti, il film ha come protagonisti due giovani amici, un ebreo, Alon, e un palestinese, Mahmud: entrambi amano il surf e trovano in Dan il loro maestro. Dan è un ex campione di surf che, a causa di un incidente, ha rinunciato alla sua carriera e non riesce quotidianamente a non ricorrere agli antidolorifici che gli danno un apparente sollievo.
Intorno a loro la guerra non è cessata, i bambini vengono assoldati per essere martiri proprio come lo è stato il padre di Mahmud, nel movimento di liberazione della Palestina.
Loro non sono ancora adolescenti eppure gli adulti li trattano come tali. L’odio attraversa i loro corpi e la loro mente e i bambini agiscono come agiscono i grandi, pensano come pensano i grandi. Sono come spugne e la guerra non li può lasciare indifferenti. Almeno così sembra. Chi ha ragione? Gli ebrei o gli arabi? Di chi è il suolo che calpestano?

La verità della realtà e dei sogni

Il regista Loris Lai è riuscito ad entrare nella striscia di Gaza nel 2013 quando ha iniziato a praticare surf insieme ai palestinesi, bambini e non, grazie a un visto da fotoreporter ottenuto dal London Times. Era l’epoca della seconda Intifada e i bombardamenti erano all’ordine del giorno. Lai aveva letto il libro di Nicoletta Bortolotti e se ne era innamorato, ottenendo dalla stessa scrittrice i diritti cinematografici. Ci sono voluti svariati anni e una produzione italiana e poi belga a credere e investire nel progetto. Nessun americano voleva infatti realizzare il film. E poi, una volta terminato, I bambini di Gaza – Sulle onde della libertà doveva essere distribuito il 7 ottobre del 2023 ma gli eventi nefasti hanno convinto sia la produzione che la distribuzione a rimandare l’uscita del film.

Il potere dei simboli

Storia dal sapore shakespeariano I bambini di Gaza sorprende sia per il suo realismo sia per le scelte oniriche. Incubi e sogni si alternano alla tragicità dei conflitti, anche personali. Come il sogno del bambino Jamil che immagina il suo futuro come gestore di un bar e che ha il sogno di invitare il compagno a prendersi un the. O quello dell’amica di Mahmud che vuole diventare una scrittrice per raccontare al mondo il vero volto degli arabi.
Ma ci sono anche incubi come quello del protagonista: una notte Mahmud ha una premonizione e immagina che dalla bocca dell’amico escano farfalle, simbolo della fragilità e della bellezza di questi insetti che hanno una vita brevissima. Le farfalle rappresentano le vite dei bambini, vere e proprie vittime della guerra.
Questo film, le cui musiche sono state composte da Nicola Piovani, potrebbe essere girato in qualsiasi parte del mondo dilaniato dalla guerra. E il mare, dove molte delle scene sono state ambientate, rappresenta la purificazione, la libertà e l’unione tra le persone.
Quel mare, che è libero dal possesso della terra e azzera le distanze, ha un moto incessante: non si ferma mai come il rollio dell’onda che può diventare pericoloso e rappresenta la guerra che sembra non terminare mai.

Emanuela Genovese

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