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Il lupo e il leone

Il lupo e il leone


TITOLO ORIGINALE: Le loup et le lion
REGISTA: Gilles de Maistre
SCENEGGIATORE: Prune de Maistre
PAESE: Francia
ANNO: 2021
DURATA: 93'
ATTORI: Molly Kunz, Graham Greene, Charlie Carrick, Derek Johns, Rhys Slack Slack
SCENE SENSIBILI: nessuna
1 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 5

Canada. La morte dell’amato nonno riporta la giovane Alma nei boschi canadesi dove è cresciuta. Qui la ragazza salva una mamma lupo, amica del nonno, da due ricercatori. Inaspettatamente si ritrova anche tra le braccia un cucciolo di leone, vittima di un incidente aereo che lo stava portando in un circo. Alma, ricordando l’amore del nonno per gli animali, decide di prendersi cura del piccolo felino. Nel frattempo anche la lupa con il suo cucciolo trova rifugio in casa di Alma. I due piccoli crescono come fratelli allattati dalla lupa. Quando Alma torna in città per realizzare il suo sogno di diventare pianista professionista, i ricercatori catturano la lupa. Alma, abbandonato il sogno artistico, torna nella casa del nonno e decide di prendersi cura dei due cuccioli. Lupo e leone crescono come fratelli finché, un giorno, Alma non ha un incidente nel bosco. Gli animali vengono catturati e portati rispettivamente in una riserva e in un circo. Toccherà ad Alma salvarli.

Un omaggio alla natura

Dai creatori di Mia e il leone bianco, film che nel 2018 aveva riscosso il favore del pubblico internazionale, nel 2021 esce nelle sale Il lupo e il leone, un altro omaggio alla natura di Gilles de Maistre.
L’idea è nata proprio sul set del primo film: Andrew Simpson, addestratore di animali, – ricordiamo i lupi, stelle di Game of Thrones – aveva chiesto di visitare il set di de Maistre. Da questo incontro è nata l’idea di mettere sullo schermo per la prima volta la storia di un lupo e un leone. La vicenda è stata creata a tavolino, ma i due cuccioli sono davvero cresciuti insieme in una incontaminata riserva naturale canadese. Una storia vera, si potrebbe dire, almeno per quanto riguarda l’amicizia tra i due animali, che, senza saperlo, sono diventati portavoci di un messaggio di comunione e fratellanza oltre le differenze più marcate. E la forza del film sta proprio qui: nella verità delle immagini della natura portate sullo schermo, che diventano documentario di una storia voluta dagli umani – e che, va segnalato, non sarebbe mai potuta accadere senza questa intromissione – e che gli animali sono stati capaci di rendere vera, oltre ogni aspettativa e previsione. La pellicola conquista il pubblico di famiglie e appassionati della natura grazie alla bellezza rilassante dei paesaggi, inizialmente malinconici, per la situazione luttuosa che dà avvio alla vicenda, e alla tenerezza delle immagini che vedono protagonisti i due animali, ma l’appeal del film si ferma qui.

Il messaggio senza la storia

Il lupo e il leone si fa portavoce dunque di un messaggio forte che oggi più che mai ha bisogno di essere ribadito, ma davvero troppo “detto” in dialoghi esplicativi non necessari, uno su tutti il monologo finale di Alma che chiude il film come la morale di una favola senza trama, in cui sono gli animali a portare avanti la vicenda, nonostante la presenza degli attori umani. Se infatti lupo e leone hanno tanto da raccontare, lo stesso non si può dire di Alma, dei ricercatori e degli altri, che avrebbero potuto fare di più. All’inizio del film, Alma è una pianista convinta del suo sogno; tornata nella casa del nonno, non è mai davvero in crisi su quale via percorrere, privando lo spettatore della tensione che nasce dalle decisioni sofferte. Alma, abbandonando l’accademia, sembra non avere nulla da perdere, ma tutto da guadagnare, dedicando la sua vita alla natura. Invece non è così e la forza della sua scelta sta proprio in questo.
I personaggi, che pur non mancano, entrano poco in contatto gli uni con gli altri: c’è poca comunicazione, ci sono poche relazioni, che invece avrebbero potuto aiutare il ritmo della storia e avrebbero potuto dare valore a vicende deboli e poco significative.
Gli antagonisti sono due mondi opposti sulla carta e nell’immaginario comune: quello del circo e della ricerca. Eppure entrambi non ne escono bene: né l’uno né l’altro sembrano rispettare il volere della natura che deve invece essere lasciata libera di esprimere se stessa vivendo come preferisce, senza costrizioni o, peggio, maltrattamenti. Eppure questo film non si basa proprio su una costrizione innaturale?!
Un messaggio che, per quanto nobile, non è sufficiente a portare avanti una pellicola senza che una trama ne faccia da scheletro.

Chiara Comotti

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