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Instructions not included


TITOLO ORIGINALE: No se Aceptan Devoluciones
REGISTA: Eugenio Derbez
SCENEGGIATORE: Guillermo Ríos, Leticia López Margalli, Eugenio Derbez
PAESE: Messico
ANNO: 2013
DURATA: 115'
ATTORI: Eugenio Derbez, Loreto Peralta, Jessica Lindsey
SCENE SENSIBILI: qualche scena volgare, doppi sensi e accenni di nudo parziale.
1 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 5

Valentin è un playboy di Acapulco che vive senza pensieri finché un giorno una sua ex, l’americana Julie, gli molla Maggy, una bimba di poco più di un anno che sostiene essere sua figlia, e scompare. Valentin, inizialmente recalcitrante, segue le tracce di Julie fino a Los Angeles per restituirle la bimba, ma finisce per affezionarsi alla piccola. Trovato per caso un lavoro come stuntman, la cresce viziandola e facendole credere che la madre è in giro per il mondo per missioni speciali. Poi un giorno Julie torna, decisa a diventare la madre che non è stata e a portare via la bambina a Valentin in ogni modo…

Un successo inatteso

Scritto, prodotto, diretto e interpretato dalla star tv messicana Eugenio Derbez, Instructions not included, successo al box office nel natio Messico, è diventato una hit a sorpresa anche nel mercato statunitense, dando torto ai superciliosi critici americani e sorpassando Il labirinto del fauno come maggior incasso di lingua spagnola su territorio statunitense.

Di primo acchito, il film è di quelli di fronte a cui è facile fare gli snob: la storia, spesso inverosimile e talora semplicistica, è una rivisitazione contemporanea di stilemi da racconto d’appendice ottocentesco, con iniezioni da Tre uomini e una culla e Kramer contro Kramer. L’immaturo macho messicano messo di fronte alle responsabilità di padre si attrezza per diventarlo e, una volta trasformato nel più perfetto dei genitori, si vede mettere in discussione dal ritorno di una madre snaturata (ma mitizzata) che pretende i suoi diritti… A prevenire ogni possibile suggestione di un ritorno di fiamma tra Valentin e Julie c’è la sorprendente rivelazione riguardo al presente di lei: superata la sua fase hippy e forse anche qualche esperienza con le droghe, la donna è diventata un avvocato di successo e ha una compagna… una situazione a cui i perplessi Valentin e Maggy reagiscono con grande aplomb.

Di sicuro le due donne, anche se non dipinte in modo stereotipato, non sono fatte per attirare la nostra simpatia: Julie, sbrigativamente messi da parte abbandono e anni di assenza, dimostra il medesimo egoismo di tanti anni prima nel modo in cui entra nella vita della bambina e poi ne pretende l’esclusivo affidamento sulla base dell’inadeguatezza di Valentin.

La realtà di un legame imperfetto ma autentico

L’uomo, del resto, non è un papà modello secondo i canoni: fa un mestiere rischioso, dopo anni negli Usa non ha imparato l’inglese e dipende dalla figlia per le comunicazioni più complesse, la casa in cui vive con lei è una specie di enorme parco giochi, fa saltare la scuola a Maggy spesso e volentieri e la vizia in ogni modo. Sembrano più due folli compagni di giochi che padre e figlia…e tuttavia è lo stesso uomo che per evitarle il trauma dell’abbandono ha inventato storie fantasiosissime che spieghino l’assenza di quella madre e per non fargliene sentire la mancanza le scrive ogni settimana una lettera con le sue avventure.

La storia, che procede prendendosi i suoi tempi, a volte anche solo per indulgere in gag non sempre divertenti (Valentin che per mantenere l’affidamento della figlia abbandona il lavoro di stunt e va a fare il dog-sitter, ma finisce per subire più disavventure di Willy Coyote), ma ha un innegabile senso di verità quando racconta il rapporto padre-figlia. Valentin è un uomo che tutta la vita ha lottato con le sue paure (che visualizza come dei lupi feroci) senza mai riuscire davvero a vincerle, ma che ha imparato ad accettarle e continuare a combattere per amore di qualcuno che gli è capitato nella vita senza averlo voluto e che contro la sua volontà potrebbe essergli portato via. Un uomo pieno di debolezze e contraddizioni, un padre imperfetto, forse inadeguato, ma un padre vero.

Il finale, con un altro colpo di scena strappalacrime, potrà forse essere accusato di eccesso di irenismo, ma non si può non apprezzare il modo in cui la pellicola racconta senza vergognarsi del sentimento un percorso umano che sfida il perbenismo e il politically correct.

Scegliere un film 2014

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