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Io sono nessuno 2


TITOLO ORIGINALE: Nobody 2
REGISTA: Timo Tjahjanto
SCENEGGIATORE: Derek Kolstad, Aaron Rabin
PAESE: USA
ANNO: 2025
DURATA: 89'
ATTORI: Bob Odenkirk, Connie Nielsen, Sharon Stone, John Ortiz, Colin Hanks, Christopher Lloyd
SCENE SENSIBILI: Violenza diffusa, turpiloquio
1 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 5

Dopo gli eventi del primo capitolo, Hutch Mansell, letale e temutissimo ex-agente di FBI e CIA, è ora al soldo di un boss criminale con cui è in debito. Il lato oscuro di Hutch – remissivo padre di famiglia in casa, insospettabile ed implacabile macchina da guerra fuori – continua ad essere noto a pochi. Ma la sua dormiente ed ingovernabile violenza è sempre pronta ad innescarsi: un piccolo episodio di prepotenza, durante una vacanza con moglie e figli al parco acquatico di Plummerville, è sufficiente a scatenarla. Di nuovo, Hutch si ritrova a pestare i piedi sbagliati: il crimine di Plummerville è pronto ad eliminarlo.

 

Giocare a fare a botte

Sequel di Io sono nessuno (2021), la seconda parte della storia di Hutch Mansell è molto simile alla prima. Così simile da protrarne – se non peggiorarne – la sconcertante essenza: quella di una trama che sembra un puro pretesto per inscenare il maggior numero possibile di sanguinarie scazzottate. Scazzottate prolungate, esasperate, oltremodo compiaciute: l’irresistibile impulso di Hutch ad alzare le mani, il suo sottaciuto godimento, non sembra poi dissimile da quello degli autori.

Sì, la violenza viene – prevedibilmente – condannata; sì, Hutch sa di dover contrastare la sua esplosiva aggressività; e sì, Hutch non è un puro e semplice sadico in preda al furore. Il suo è innanzitutto un istinto di protezione nei confronti di chi è bullizzato o sotto minaccia, specialmente se si tratta della sua famiglia: a differenza che in altri, un rudimentale codice d’onore opera dunque in lui.

Ma al di là di qualche dichiarazione di principio su quanto la brutalità sia esecrabile, su quanto bisogna augurarsi che suo figlio diventi migliore del padre, in fondo il film sembra voler trasmettere lo spasso di brandire oggetti contundenti ed armi assortite, più o meno improvvisate.

 

Una satira?

Si potrà obiettare che Io sono nessuno è volutamente grottesco, che il suo tragicomico umorismo dimostra che non c’è testa schiantata contro un muro o spruzzo di sangue che vada preso sul serio, come se sottintendesse una reale approvazione. Può darsi – c’è da sperarlo – che sia così: ma non è scontato che lo sia. È proprio la sua scherzosità a non far tornare i conti, a far sembrare la ferocia inscenata non il bersaglio di una satira, ma un’esperienza ludica. Troppo poche le asserzioni di condanna; troppo flebili per una pellicola che, proprio come la precedente, offre poco più che orchestrate sequenze di colluttazione, nell’evidente sforzo di escogitare modi sempre più originali e acrobatici di uscirne tumefatti, mutilati, infilzati.

Per quanto la spettacolarizzazione del sangue non sia una novità, non tutti i film raggiungono un livello di ambiguità tale da rasentare l’ipocrisia pura e semplice: quella di chi biasima la violenza mentre la esibisce, usandola come un’attrazione da circo. Tanto la prima pellicola si applicava nel coreografare i duelli come una danza (come per conferire loro una valenza estetica), quanto la seconda preferisce primi piani e turbinanti inquadrature, onde infondere la sensazione di trovarsi al centro della mischia. Con un certo incremento delle fontane emorragiche.

 

Una sbiadita riflessione

La prima parte (nel 2021) presentava uno Hutch dall’esistenza frustrante, considerato e trattato come il «nessuno» cui allude il titolo, vale a dire il prototipo di persona che in America verrebbe definito «loser» («perdente»). Un perdente dal talento segreto: quello di essere un combattente nato. Talento controverso, in quanto figlio non di una disponibilità al sacrificio, ma di un istinto senza disciplina. Tuttavia, da tale istinto la storia poteva anche apparire interessata a estrarre qualcosa di proficuo, a difesa degli inermi: ma se già allora risultava un puro residuo di (fittizia) riflessione morale, giunti alla seconda parte della saga, lo sembra ancora di più.

Se non è deliberatamente nocivo, Io sono nessuno 2 è quantomeno un film sciocco. E fare gli sciocchi su pestaggi, ammazzamenti e corpi fracassati è nocivo comunque.

 

Marco Maderna

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