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La paranza dei bambini


TITOLO ORIGINALE: La paranza dei bambini
REGISTA: Claudio Giovannesi
SCENEGGIATORE: Roberto Saviano, Maurizio Braucci, Claudio Giovannesi
PAESE: Italia
ANNO: 2018
DURATA: 110'
ATTORI: Francesco Di Napoli, Artem Tkachuk, Alfredo Turitto, Ciro Pellecchia, Ciro Vecchione, Mattia Piano Del Balzo, Viviana Aprea, Pasquale Marotta, Aniello Arena, Renato Carpentieri
SCENE SENSIBILI: uso frequente di droga, alcol e violenza; una breve scena a contenuto sessuale
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Nuovi giovani boss prendono il controllo del rione Sanità di Napoli. Vivono come se avessero 50 anni ma il loro cuore e la loro mente ne hanno solo 15.

La violenza dei quartieri si veste di adolescenza

Le regole sono chiare: il potere è per chi sa gestirlo. Per chi ha armi e le sa usare, per chi sa stare al posto suo e non guarda in faccia al debole. Il lavoro e lo studio non sono il futuro per questi quindicenni che dell’amicizia e del rispetto sembrano aver capito tutto. Sfrecciano sugli scooter e vorrebbero entrare nei locali costosi ma non hanno i mezzi economici. Si chiamano con soprannomi Tyson, Biscottino, Lollipop, O’ Russ, Briatò… quasi tutti tranne Nicola, il loro capo.
Sognano magliette sportive firmate, case kitsch che gridano i soldi che le hanno arredate e orologi costosi. Il presente è troppo difficile e Nicola vuole lavorare, così dice al boss Lino Sarnataro, che ha sorpreso lui e i suoi coetanei a rubare orologi nel suo quartiere.
E se vuole lavorare Nicola, lo vogliono fare anche i suoi amici. Si muove sicuro Nicola, quando sniffa per la prima volta cocaina per saggiare quello che imparerà a tagliare e a vendere. Si muovono sicuri anche i suoi compagni, fieri della guida e del potere che stanno iniziando a guadagnare. Sono talmente fieri che appena il boss Sarnataro viene arrestato insieme ad altri durante la festa del matrimonio della figlia, Nicola non ha dubbi: spetta a lui il dominio del quartiere. Trova la sua alleanza sempre con il figlio di un ex boss del quartiere e si appropriano, prima maldestramente, poi con ingenua veemenza, del rione Sanità.
Scacciano i vecchi affiliati di Sarnataro, ricevono armi da un boss agli arresti domiciliari, e dominano.
Sono i soldi quelli che contano per loro. Quelli che non hanno mai avuto e che nel passato li hanno costretti a vivere in pochi metri quadrati di casa, ma grazie ai quali ora possono permettersi feste notturne e donne. Eppure Nicola, sin dalla prima scena, non riesce a togliere gli occhi di dosso a Letizia, giovane pizzaiola che partecipa ai concorsi di Miss Vesuvio. Si innamora, si perde nella sua prima, forse, esperienza d’amore. E contemporaneamente pensa e progetta come ottenere rispetto da quegli adulti che si ritrovano per la prima volta a negoziare con ragazzini armati.

Un’umanità da codificare ma non da giudicare

Tratto dal romanzo omonimo di Roberto Saviano, La paranza dei bambini è un film inedito nel panorama italiano. La violenza dei quartieri si veste di adolescenza, impulsività decisionale, delle scaramucce per i pacchetti di merendine utilizzati dai fratelli piccoli, della tenerezza di una madre giovane che sistema la nuova casa per il figlio. La regia di Claudio Giovannesi dimostra ancora una volta come le storie, anche quelle più ripugnanti, hanno. I gesti degli adolescenti sono immorali, ma lo spettatore non li guarda dall’alto in basso. Spera in un’apertura alla speranza, in una vita che deve lottare e vincere sulla morte anche quando le pistole decidono chi merita di stare al mondo e chi no.
È un pugno allo stomaco La paranza dei bambini, che necessita di uno sguardo adulto e consapevole. La fotografia di Daniele Ciprì e le musiche originali accompagnano il film, evidenziandone la grandezza registica. Allo stesso tempo, se tutto è perfetto, dalla regia al cast, dalla fotografia alla musica, c’è qualcosa di lieve, nella seconda parte, che priva, per poche scene, il film della sua efficacia drammaturgica. La sceneggiatura rischia infatti di essere deterministica: i regali generosi al boss e il suo stupore conseguente, le armi lasciate ingenuamente nella grotta, la tracotanza dei nuovi boss quasi mai punita. Sono dettagli, lievi, per un film che ha il grande merito di raccontare una realtà senza ricorrere alla pura adrenalina o alla facile violenza.

Scegliere un film 2019

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