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L’inganno


TITOLO ORIGINALE: The Beguiled
REGISTA: Sofia Coppola
SCENEGGIATORE: Sofia Coppola dal romanzo di Thomas Cullinan
PAESE: Usa
ANNO: 2017
DURATA: 91'
ATTORI: Colin Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fanning, Oona Lawrence
SCENE SENSIBILI: alcune scene di violenza e sensuali
1 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 5

Negli anni tumultuosi della Guerra di Secessione il collegio di Miss Martha sopravvive come un’isola di femminile tranquillità dove la direttrice (Kidman) e un’insegnante (Dunst) si occupano delle cinque allieve rimaste preparandole per un “dopo” che nessuno sa se e quando arriverà. L’equilibrio è rotto dall’arrivo di un soldato nordista ferito che suscita emozioni impreviste in tutte le abitanti del collegio e non esita ad usarle a suo vantaggio. Il suo, però, è un gioco pericoloso di cui non ha valutato le conseguenze.

Un’astratta rappresentazione di sentimenti e istinti

Remake di un ruvido film di Don Siegel, il nuovo lavoro di Sofia Coppola (che ha vinto il premio della regia a Cannes) ne è una rilettura al femminile in cui pesa, e non in senso positivo, la raffinatezza stilistica estrema dell’autrice, che ribalta il punto di vista centrandolo su un gruppo di donne isolate alle prese con l’oggetto maschile da cui sono prima affascinate e poi terrorizzate.
Il cast di primo piano per la parte femminile (Kidman, Dunst e Fanning per raccontare le diverse età della donna, i desideri e le frustrazioni che non sono solo quelle dell’epoca messa in scena) non basta a dare linfa a una pellicola che vive di un lunghissimo set up, ma non riesce ad andare oltre il cliché nel tratteggiare personaggi che rischiano così di restare astratte rappresentazioni di sentimenti e istinti piuttosto che persone da conoscere davvero.

Una raffinatezza visiva che non convince

La direttrice un po’ repressa della Kidman, la bellezza sbiadita ma ancora trepidante della Dunst, la sfacciataggine adolescenziale della Fanning sono messe in scena come le parti di una pièce teatrale dove ad ognuna è dato il suo momento di ribalta ma senza che nessuno dei tre personaggi si distingua o conquisti la nostra partecipazione.
Non aiuta il fatto che Colin Farrell conferisca al suo personaggio una rozzezza che non riesce a creare fascino all’inizio del racconto né senso di pericolo nel prosieguo. Il suo “corteggiamento” nei confronti delle donne del collegio convince poco e di conseguenza ne risultano sminuite le reazioni degli oggetti delle sue attenzioni.
Più del senso di pericolo incombente, prevale la maniera di una raffinatezza visiva che paga poco in termini di interesse e coinvolgimento. La sensazione è quella di aver assistito a un compito ben eseguito (un po’ come i pezzi musicali che le allieve di Miss Martha eseguono per il caporale ferito…) ma incapace di lasciare un ricordo permanente.

Luisa Cotta Ramosino

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