Lucy lavora per un’agenzia che si propone di trovare il partner perfetto per i suoi clienti. I parametri sono sempre gli stessi: età, altezza, stipendio, inclinazione politica. Con questo sistema, la giovane protagonista arriva presto a festeggiare il nono matrimonio tra i suoi assistiti, ma il suo mondo va in crisi quando il primo appuntamento tra due soggetti apparentemente perfetti si trasforma in una tragedia.
La regista e sceneggiatrice Celine Song torna a indagare la relazione sentimentale, dopo il successo di Past Lives. Per farlo, sceglie gli ingredienti di una tipica romantic comedy, miscelati però in una storia che è tutt’altro che una commedia. La protagonista, Lucy, è interpretata da Dakota Johnson, l’attrice diventata famosa per 50 sfumature di grigio; accanto a lei Chris Evans, il muscoloso Captain America degli eroi Marvel, e la recente new entry tra i sex symbol di Hollywood, Pedro Pascal. Tutto lascerebbe pensare al consueto triangolo in cui lei deve scegliere uno dei due, ma ben presto la storia evolve in modo che non si crei mai una vera competizione tra i contendenti, perché il problema di Lucy non è trovare l’uomo giusto, ma comprendere che cosa sia l’amore e crederci veramente. Per lei, una persona ha un valore numerico, una posizione sul mercato, e il matrimonio non è altro che un contratto economico. Eppure, anche quando Lucy trova il compagno che ritiene perfetto – emblematica la sua battuta “io morirò sola o con un marito molto ricco”, in cui le due possibilità sullo stesso piano – non riesce ad essere davvero convinta. E nel momento in cui il suo mondo e il suo lavoro vanno in crisi, Lucy torna a cercare l’unica relazione che abbia davvero avuto un senso per lei e che aveva accantonato solo per motivi economici. La regista non sceglie a caso i volti dei suoi personaggi. Nell’immaginario popolare – soprattutto americano – i tre attori protagonisti rimandano immediatamente ai film per cui sono diventati famosi e lo spettatore si convince sin dalla locandina che vedrà un film leggero, spiritosamente romantico, malizioso e in cui “l’occhio vuole la sua parte”, per poi trovarsi però una storia vagamente amara, del tutto priva di erotismo e che parla dell’amore in termini insoliti per la nostra epoca.
Nella società di oggi, in cui matrimonio e famiglia tendono ad essere un poco al di sotto della carriera nella scala di ciò che fa sentire una vita degna di essere vissuta, la ricerca del compagno/a viene spesso delegata alle applicazioni d’incontro online, una versione più popolare dell’agenzia in cui lavora Lucy. Nelle app, la scelta dell’ipotetico partner si basa quasi esclusivamente sull’aspetto fisico, convincendo gli utenti che più bello/a appari, più vali. Il problema non sta solo nell’oggettificazione della persona, ma anche nella convinzione che se non trovi la persona che ha una serie di caratteristiche, allora la relazione non sarebbe possibile; e invece, se trovi la persona che ha le caratteristiche che cerchi, allora sicuramente starete bene insieme. Material Love racconta che questo assioma non funziona; due persone che sembrano un perfetto abbinamento non saranno mai felici davvero se manca l’ingrediente fondamentale: l’Amore. Lucy a un certo punto dice: “l’amore deve esserci sul piatto”. L’Amore è la conditio sine qua non affinché una storia regga. Il resto è accessorio.
Riccardo Galeazzi
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