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Molly’s Game


TITOLO ORIGINALE: Molly's Game
REGISTA: Aaron Sorkin
SCENEGGIATORE: Aaron Sorkin
PAESE: Usa
ANNO: 2017
DURATA: 139'
ATTORI: Jessica Chastain, Idris Elba, Kevin Kostner, Michael Cera, Jeremy Strong
SCENE SENSIBILI: consumo di droga, scene di violenza.
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Molly Bloom, passato di sciatrice stroncato da una caduta, si trasferisce a Los Angeles convinta di diventare avvocato, ma sulla strada si imbatte in una carriera differente, quella da organizzatrice di serate di poker e lì investe il suo innegabile talento. Ma il rischio non è solo sul tavolo da gioco e presto Molly deve prendere decisioni difficili sull’integrità della sua impresa, decisioni che la porteranno a un arresto e a un processo. Per affrontarlo dovrà fare i conti con tutta la sua vita…

Il debutto alla regia di Aaron Sorkin

È la protagonista a raccontarci la sua storia nel film debutto alla regia del geniale sceneggiatore Aaron Sorkin (basterebbe ricordare che è il creatore di una delle serie televisive più belle di sempre, West Wing, oltre che la firma di pellicole come Codice d’onore, Social Network e Steve Jobs). Lo fa intersecando presente (il processo per gioco d’azzardo e coinvolgimento con rappresentanti della mafia russa che sedevano ai suoi tavoli da poker), passato (l’adolescenza burrascosa di Molly, in conflitto con un padre psicanalista e sempre in cerca dell’eccellenza, ma anche i passi della sua carriera di organizzatrice di partite esclusive tra Los Angeles e New York), il tutto condito con commenti e riflessioni filosofiche che rispecchiano, oltre alla straordinarietà del personaggio, la virtuosità dello scrittore.

Mantenere la propria integrità in un mondo di perversioni

La pellicola, infatti, ha indubbiamente il suo punto di forza nella sceneggiatura, che ci sfida a entrare nella psicologia della protagonista, indovinando la sua strategia e i suoi bluff, un po’ come fa il suo avvocato, l’integerrimo Charlie Jaffey di Idris Elba, deciso a capire la donna che deve difendere.
Molly, infatti, ha dei segreti, che ci rivela a poco a poco, esibendo con pudore la sua fragilità e le sue paure, le cui radici verranno svelate solo in un intenso confronto con il padre (bravo in questo ruolo Kevin Costner).
L’arena di questi confronti è quella del poker di lusso: si gioca in suite esclusive con personaggi famosi a fare da specchio per le allodole, si vince e si perde a seconda del proprio talento e del proprio carattere, non ci sono polli, ma in definitiva si parla sempre di dipendenza…la stessa in cui alla fine cade anche Molly, forse proprio perché in quel mondo di perversioni cerca di mantenere una sorta di integrità, giudicando se stessa molto prima che lo faccia la giustizia americana.

Quando la posta in gioco è l’anima della persona

La Chastain dà vita a un personaggio convincente, forte e fragile allo stesso tempo, complesso nelle sue motivazioni e nelle sue convinzioni, anche se in definitiva Sorkin ci regala uno scioglimento che non è cervellotico, ma profondamente emotivo. La regia, e non potrebbe essere diversamente, è al servizio del racconto e delle performance, ma è comunque efficace nel raccontare un mondo, e se a qualcuno il film potrà apparire forse un po’ lungo, a chi ama i confronti forti su temi e dilemmi umani non potrà non piacere questo pezzo di bravura in cui la posta in gioco non sono fiche ma l’anima di una persona.

Luisa Cotta Ramosino

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