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Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli


TITOLO ORIGINALE: Ruby Gillman, Teenage Kraken
REGISTA: Kirk DeMicco e Faryn Pearl
SCENEGGIATORE: Pam Brady, Brian C. Brown e Elliott DiGuiseppi
PAESE: USA
ANNO: 2023
DURATA: 90'
ATTORI: con le voci di Lana Condor e Jane Fonda e le voci italiane di Emanuela Ionica e Chiara Colizzi
SCENE SENSIBILI: nessuna
1 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 5

Ruby Gillman ha sedici anni, è un’impacciata studentessa dell’Oceanside High e… ha i tentacoli e la pelle blu, come tutta la sua famiglia. Un giorno, per salvare il ragazzo di cui è innamorata, viola il divieto della mamma e si tuffa nell’oceano. Ruby scopre così di essere una Kraken gigante, nipote della Regina Guerriera dei Sette Mari. Tra fatiche, inaspettate amicizie e nuove scoperte Ruby dovrà trovare un equilibrio tra la vita da teenager sulla terra e da Kraken sotto il mare.

Turning… Purple

Il nuovo lungometraggio d’animazione della casa di produzione Dreamworks, presentato a giugno al Festival internazionale del film d’animazione di Annecy, ha aperto il suo primo weekend in America con cinque milioni e mezzo di dollari. Un box office molto povero per una casa di produzione abituata a franchise di grande successo sia di pubblico che di critica. La competizione, nella prima settimana di lancio, è stata sicuramente molto accesa: a gareggiare c’erano Spider-Man: across the Spider Verse, Elemental e il nuovo Indiana Jones.
Ma forse le ragioni di questo scarso incasso sono da rintracciare altrove: nonostante Ruby Gillman sia un film godibile e che vale la pena guardare in compagnia dei più piccoli, non si può negare che sia una storia già vista. Le differenze con il pixariano Red si contano sulle dita di una mano: non siamo più sulla terra ferma ma nell’oceano, non ci sono panda giganti ma Kraken enormi, non la mitologia asiatica ma quella nordica.
Ruby, una teenager che ama la matematica, dolce e impacciata, circondata da un gruppo di fidati amici strampalati, ha un desiderio: andare al ballo di fine anno con il ragazzo che le piace. Peccato che, nel frattempo, scopra di essere un Kraken gigante, che sua madre le ha mentito e che una nonna regale la attende sotto il mare.

Accettare la diversità propria ed altrui

Ruby Gillman è un film che parla dell’accettazione della diversità su più livelli in modo semplice e visivo: la protagonista deve accettare se stessa come adolescente che ha passioni differenti dagli altri e accogliere la sua duplice natura, i Gillman devono accettare le loro origini, i cittadini devono abbandonare le radicate credenze popolari, madri e figlie devono imparare a conoscersi e abbracciarsi per ciò che sono, senza bugie e senza omissioni.
Punto di forza del lungometraggio è il ribaltamento degli archetipi classici della fiaba: i kraken non sono mostri che abbattono le navi ma protettori dell’oceano, le sirene non sono dolci salvatrici ma malvagie ed egocentriche creature. Ruby Gillman diventa così un inno al girl power, quello sano, in cui non è la bellezza o la conformità a portare al successo.
Il regno dei kraken si fonda su una società matriarcale in cui le donne ereditano la capacità di trasformarsi, mentre gli uomini sono creature minute e poco rilevanti. E oggi più che mai non si può non chiedersi perché, per affermare la forza di un genere, sia necessario rendere debole l’altro.

Per i più grandi tra i più piccoli

La computer grafica di questo lungometraggio non colpisce nel segno se non in rare occasioni: nonostante il film sia ambientato sotto il mare non ce ne accorgiamo quasi mai. Ruby potrebbe sembrare nuotare nello spazio se non fosse che, lungo la via, incontra qualche balena: manca l’acqua e si sente. Nonostante la debolezza grafica, questo film riesce a convincere il target di riferimento grazie ai principali punti di svolta della storia: la trasformazione di Ruby è ben giocata e riesce a suscitare paura e meraviglia, la battaglia finale in cui nonna, madre e figlia collaborano per sconfiggere la malvagia sirena conquista i bambini che vedono nell’alleanza e nella fiducia delle tre generazioni un valore forte per cui tifare e, infine, il magico e splendente abito marino con cui Ruby si presenta al prom riesce a incantare il pubblico femminile in sala.
Nonostante la massiva presenza di dialoghi, Ruby Gillman è un film che riesce a parlare di crescita e accettazione della diversità propria ed altrui, adatto ai bambini un po’ più grandicelli (dagli 8 anni in su) che si stanno avviando verso una nuova fase di vita.

Chiara Comotti

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