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Sing


TITOLO ORIGINALE: Sing
REGISTA: Garth Jennings
SCENEGGIATORE: Garth Jennings
PAESE: Usa
ANNO: 2016
DURATA: 110'
ATTORI: con le voci originali di Matthew McConaughey, Reese Witherspoon, Tori Kelly, Scarlett Johansson, Seth MacFarlane
SCENE SENSIBILI: nessuna
1 vote, average: 5,00 out of 51 vote, average: 5,00 out of 51 vote, average: 5,00 out of 51 vote, average: 5,00 out of 51 vote, average: 5,00 out of 5

L’impresario teatrale Buster Moon è un inguaribile sognatore. Nonostante la cospicua serie di insuccessi dei suoi spettacoli e nonostante sia sull’orlo del fallimento, cerca in tutti i modi di convincere l’amico miliardario Eddie a investire su di un nuovo progetto: una gara di canto. Quando, però, la sua anziana segretaria sbaglia, aumentando per eccesso la cifra del premio per il vincitore della gara, e i volantini si spargono per tutta la città, si presentano alle audizioni decisamente più aspiranti cantanti del previsto. E mentre i concorrenti rincorreranno il loro sogno, Buster dovrà trovare un modo perché lo show vada avanti senza intoppi…

X-factor del regno animale

La casa di produzione Illumination Entertainment torna, dopo Pets – Vita da animali, a puntare su di una storia ambientata in un mondo di animali antropomorfi. Il film s’incentra sulle dinamiche classiche raccontate nei talent-show canori di oggi: vediamo le audizioni, la scelta dei concorrenti, la preparazione delle coreografie e le prove per lo show. Anche i personaggi rientrano in archetipi ben definiti e riconoscibili. C’è Johnny, che il padre vorrebbe entrasse a pieno titolo nella sua banda di rapinatori; c’è Meena, che ha una voce splendida ma è terrorizzata all’idea di cantare in pubblico, e come loro tanti altri personaggi, ognuno con la propria piccola o grande paura da superare. Manca, purtroppo, un antagonista all’altezza. Il personaggio di Mike, un cantante e musicista jazz che parrebbe assumersi questo ruolo, è in realtà poco utilizzato e relegato a uno stereotipo che lo inquadra come una sorta di “mafioso” Frank Sinatra.

Prendere sul serio le proprie passioni

Se, in parte, il tema affrontato dalla storia si ricollega alle classiche dinamiche da “sogno americano” – l’unico modo per realizzare un sogno è lavorare sodo finché non si ottengono risultati – uno scarto interessante emerge quando Buster realizza che le difficoltà si affrontano insieme. Quando tutto va a rotoli e le voci di chi gli diceva “non si può fare” e “fallito” sembrano aver finalmente ragione, è solo grazie alle persone che lo circondano che il protagonista risale la china. Lo stesso, in modo diverso, accade per Johnny, Meena e gli altri concorrenti: ciascuno compie il passo necessario per superare le proprie insicurezze grazie all’amicizia instaurata con gli altri, mentre chi è avido ed è abituato a farsi strada calpestando il prossimo fa una brutta fine. Nonostante gli sviluppi narrativi non siano particolarmente originali e i personaggi siano tratteggiati molto semplicemente, risulta facile affezionarsi alla loro storia e “tifare” affinché ciascuno impari a credere in se stesso.
Arricchendolo con una serie di gag efficaci e soprattutto con le cover di brani musicali che regalano al pubblico momenti di puro entertainment, gli autori di Sing hanno creato un film d’animazione magari non emozionante ma piacevole, e che si prende l’impegno (sempre encomiabile) di spingere il proprio pubblico a prendere sul serio le proprie passioni.

Rachele Mocchetti

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