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Star Wars 8 – Gli ultimi jedi


TITOLO ORIGINALE: Star Wars: Episode VIII – The Last Jedi
REGISTA: Rian Johnson
SCENEGGIATORE: Rian Johnson
PAESE: Usa
ANNO: 2017
DURATA: 152'
ATTORI: Mark Hamill, Carrie Fisher, Daisy Ridley, Adam Driver, Oscar Isaacs, John Boyega, Kelly Marie Tran, Andy Serkis, Domhnall Gleeson, Benicio Del Toro, Laura Dern.
SCENE SENSIBILI: nessuna
1 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 5

La lotta tra le forze del bene e quelle del male continua senza quartiere tra le galassie. La flotta stellare del Primo ordine, perennemente col fiato sul collo del contingente ribelle guidato dalla principessa-generale Leia Organa, ha creato una tecnologia in grado di localizzare le astronavi della Resistenza anche dopo le fughe nell’iperspazio. Mentre l’ex soldato Finn deve cercare su un vicino pianeta un misterioso grimaldello per azzerare tale svantaggio nei confronti dei nemici, il pilota scavezzacollo Poe Dameron si snerva tra la tensione di un assedio stellare e qualche problema di disciplina. Sul fronte opposto, il tormentatissimo Kylo Ren si dibatte tra la frustrazione per il mancato riconoscimento come nuovo Signore del Male e i sensi di colpa per le mani sporche di sangue. Intanto, sul pianeta più lontano di tutti, la giovane Rey ha scovato l’ultimo cavaliere jedi Luke Skywalker. Sembrano affidate a lui le ultime speranze di salvare l’intera galassia dall’oscurità.

L’anello di congiunzione tra il passato e il futuro di Star Wars

Ci sono due modi per valutare questo film, a seconda che lo si confronti con l’immane patrimonio mitologico che gli grava sulle spalle, oppure che lo si veda come un’avventura originale destinata a conquistare nuovi spettatori. Gli ultimi jedi è l’ottavo capitolo del canone principale di Star Wars (quindi il penultimo tassello di un corpus formato da tre trilogie) ma è soprattutto un anello di congiunzione tra il passato della famosa saga e il suo futuro, affidato alla progettualità della Disney che, detenendo ormai i diritti su tutto l’universo narrativo in questione, promette di espanderlo nei prossimi anni, in una miriade di ramificazioni.

Una guerra che si consuma nel cuore dei personaggi

Nel voler soddisfare i gusti di una generazione di spettatori nuova e completamente diversa dalle precedenti, Gli ultimi jedi si prende la libertà di essere nello stesso tempo epico e dissacrante. I fan più navigati, traditi da tale ambivalenza, guarderanno con fastidio quelli più giovani, perfettamente a loro agio – a nostro parere – perché già abituati alla schizofrenia del mondo “social” dove non esiste più la “sospensione dell’incredulità”.
Eppure, nel suo tenere fuori dai giochi lo spettatore adulto, il film è tutt’altro che disinteressato alla “crescita” di quello più giovane. Lo si coglie nella descrizione della lotta tra buoni e cattivi che non racconta di una contrapposizione netta ma di una guerra che si consuma nel cuore dei personaggi, tutti più o meno colti da dubbi, paure e tentazioni (ne costituiscono il sostrato, con l’intricarsi di bene e male, le filosofie orientali e lo gnosticismo). Lo si coglie anche da un inaspettato affondo di critica sociale (per la prima volta in tutta la serie compaiono “i ricchi”) e da un estemporaneo riferimento ai mercanti di armi che speculano vendendo arsenali a entrambi gli schieramenti contrapposti.

Più che un’opera, un’operazione

Tradendo sistematicamente ogni attesa rispetto ai canoni narrativi classici, Gli ultimi jedi dimostra una sfrontatezza che rivela la propria natura programmatica, riuscendo alla lunga stucchevole. Più che un’opera, un’operazione.
Sembra proprio che la “galassia lontana lontana” inventata da George Lucas perda sempre più i riferimenti all’epos classico per spiegare il mondo di oggi attualizzando i temi (con evidenti simpatie per le ideologie ambientaliste, animaliste e femministe; per dirla con Giorgio Gaber, “sempre dalla parte giusta”).
I capolavori del passato (l’inarrivabile trilogia classica degli anni Settanta-Ottanta) ne escono comunque ingigantiti. La mitologia è intatta ma solo cambiando completamente spartito la saga di Star Wars, nel bene e nel male (tutto dipenderà dall’esito del prossimo episodio), può entrare nel terzo millennio.

Raffaele Chiarulli

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