SCEGLIERE UN FILM

The Equalizer 3 – Senza Tregua


TITOLO ORIGINALE: The Equalizer 3
REGISTA: Antoine Fuqua
SCENEGGIATORE: Richard Wenk
PAESE: USA
ANNO: 2023
DURATA: 109'
ATTORI: Denzel Washington e Dakota Fanning
SCENE SENSIBILI: violenza, anche efferata; sangue
1 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 5

Robert McCall non è più in servizio. Ma la sete di giustizia lo porta nel Sud Italia, dove sgomina la base di un cartello di droga. Nella fuga, però, rimane ferito: verrà curato da un umile medico campano, che lo introdurrà nella vita del paese di Altomonte durante la sua convalescenza. Ma McCall ben presto capirà che dovrà vendicare il male che corrompe la pace del tranquillo paesino.

Giustizia – e violenza – a volontà

Il terzo capitolo della saga, basata sull’omonima serie tv di successo degli anni ’80, ripropone Denzel Washington nei panni dell’ex agente della DIA Robert McCall, che non sembra trovare pace dopo la pensione: lo ritroviamo nelle primissime scene in Sicilia a eliminare uno ad uno i membri di un cartello di droga.
Da qui cominciano delle scelte di trama che sconfinano in cliché di genere e ambientazione. McCall con una pallottola nella schiena riesce a sbarcare a Napoli, per poi percorrere la costiera amalfitana finché non crolla svenuto per strada. Solo l’intervento di un carabiniere lo salverà: l’agente lo porta dal medico del suo paese, l’immaginario Altomonte. Il dottore diventerà mentore e guida di McCall nel paese: gli farà conoscere la pace che vi regna, di cui presto l’ex agente s’innamorerà. Ma quando scopre che questa pace è sotto l’attacco della mafia, tornerà a uccidere.

Una cartolina italoamericana

Passi il velocissimo viaggio dalla Sicilia alla Campania, passi il paesino sul monte arrampicato sul mare dove tutti sono buoni se non ci fosse la mafia, passi il negozietto di vestiti dove non puoi uscire senza aver comprato tutto, anche il cappello a tesa larga… ma lo scudetto “azzurro” di Altomonte (il Napoli non avrà concesso i diritti…), la messa in scena dei mafiosi tra il Padrino e Gomorra, e soprattutto, l’idea di mettere sotto scacco la Camorra ammazzando uno a uno i suoi componenti fa urlare “tana per lo sceneggiatore americano”.
Perché ai tanti cliché proposti da questo film lo spettatore italiano non può che rispondere con il cliché dell’americano che dell’Italia conosce solo “Pizza, mafia e mandolino”. È un bene che i produttori internazionali investano nel cinema italiano e mostrino le meraviglie del Belpaese, che è bello però per la sua varietà, per le sue sfumature, che meritano un approfondimento, quantomeno geografico… nel Mediterraneo c’è gente che muore in tratti di mare più brevi di Palermo – Napoli.

Claudio F. Benedetti

Tag: , , ,