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The Lego Movie


TITOLO ORIGINALE: The Lego Movie
REGISTA: Phil Lord e Christopher Miller
SCENEGGIATORE: Phil Lord e Christopher Miller
PAESE: Australia/Usa
ANNO: 2014
DURATA: 100'
ATTORI:
SCENE SENSIBILI: nessuno.
1 vote, average: 5,00 out of 51 vote, average: 5,00 out of 51 vote, average: 5,00 out of 51 vote, average: 5,00 out of 51 vote, average: 5,00 out of 5

Emmet è un uomo qualunque, un piccolo lavoratore nella sua città Lego che, seguendo i dettami del sindaco Lord Businness, segue sempre le istruzioni e non ha idee proprie: come tutti ama il suo lavoro, va sempre d’accordo con gli altri, è pazzo per il programma “dove sono i miei pantaloni?” e canta a squarciagola la canzone “everything is awesome!”. Un giorno Emmet scopre che la realtà non è esattamente come sembra: Lord Businness è il padrone di tutti i mondi lego e ha un terribile piano distruttore in mente. Per fermarlo, un gruppo di “maestri costruttori”, persone che non sottostanno alle sue istruzioni e sono capaci di creare oggetti da soli, si stanno mettendo contro di lui. E, a quanto pare, Emmet è proprio “la persona speciale” di cui avevano bisogno per portare a termine la loro missione.  

Costruendo legami, creatività e fantasia

Un film di animazione prodotto dalla Lego quantomeno incuriosiva: come è possibile che una società di giochi di costruzioni possa lanciarsi nel mercato cinematografico in modo credibile? E invece, l’operazione sembra ben riuscita.

Un’animazione all’avanguardia (misto tra stop motion e digitale) fa da contrappunto a una scrittura multilivello capace di parlare ai bambini che giocano ai Lego e ai grandi che ci hanno giocato (con alcune trovate davvero divertentissime, come l’uomo dello spazio degli anni Novanta). 

L’ironia che si spalma per tutto il film è pungente e non volgare e lo rende davvero godibile anche per gli adulti. La cosa che più colpisce è la capacità (oltre all’operazione di marketing) di esprimere appieno la filosofia che c’è dietro ai giochi Lego: tutti siamo speciali, ciascuno può fare cose meravigliose e creative senza seguire le istruzioni… anche se alle volte seguirle aiuta a lavorare bene insieme.

L’aspetto più interessante, però, è la visione del gioco come metafora dei rapporti tra padre e figlio. Perché nella svolta più inaspettata del film, anche inizialmente più difficile da accettare perché ti porta “fuori dall’avventura”, tutto ha una spiegazione e quello che prima era surreale diventa semplicemente il frutto di una grande fantasia, che nasconde qualcosa di molto più profondo, come il desiderio di un bambino di giocare liberamente con il proprio padre.

Scegliere un film 2014

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