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Una donna per amica


TITOLO ORIGINALE: Una donna per amica
REGISTA: Giovanni Veronesi
SCENEGGIATORE: Ugo Chiti e Giovanni Veronesi
PAESE: Italia
ANNO: 2'14
DURATA: 88'
ATTORI: Fabio De Luigi, Letitia Casta, Valentina Lodovini, Adriano Giannini
SCENE SENSIBILI: qualche parolaccia, allusioni sessuali, scene sensuali.
1 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 5

Una cittadina pugliese. La vita ordinata del mite avvocato Francesco Di Biase (De Luigi) viene continuamente sconvolta dalle esuberanze estemporanee della veterinaria italo-francese Claudia (Casta), che con estrema libertà entra ed esce da casa sua e lo trascina in serate dal sapore fanciullesco e un po’ anarchico, da cui Francesco, incapace di sottrarvisi, emerge sempre malconcio. Per amore? Sì, no, forse… Sulla carta, Claudia e Francesco sono “solo” amici e l’uomo sembra svolgere nei confronti della ragazza (nonostante una grande sintonia anche fisica fatta di coccole, abbracci e tenerezze) ruoli di tutore, consigliere amoroso, compagnone e fratello maggiore. Tutto resta in equilibrio, almeno finché Claudia annuncia al suo “migliore amico” di aver trovato l’anima gemella, un affascinante collega (Giannini) che vuole sposare. Alla notizia, Francesco sembra subire un piccolo trauma. Vuoi vedere che era amore vero?

L’amicizia tra uomo e donna in chiave comica

Sceneggiatore di lungo corso, sodale prima di Francesco Nuti e poi di Leonardo Pieraccioni, ma ormai regista a tempo quasi pieno, Giovanni Veronesi è da considerarsi, nel bene o nel male, uno degli interpreti principali della commedia italiana contemporanea. Autore di film di cassetta ben sostenuti da abili campagne di marketing, ha collezionato una striscia di titoli andati tendenzialmente bene al botteghino ma in cui, vagliato tutto, si fa fatica a trattenere qualcosa di valore.

Con Una donna per amica Veronesi (autore, nella stagione cinematografica 2013/14, anche de L’ultima ruota del carro, opera più singolare e interessante), aggiunge un altro volume alla sua enciclopedia sull’amore, cercando di rispondere, insieme al co-sceneggiatore Ugo Chiti, all’antica domanda sull’esistenza dell’amicizia tra uomo e donna. Negli ottantotto minuti di film – encomiabile la scelta di non tirarla per le lunghe – Veronesi cerca di argomentare sulla questione (dibattuta anche in alcuni classici cinematografici come Harry ti presento Sally) anche se, purtroppo, chi non ha amato i vari capitoli della trilogia Manuale d’amore o le altre sue commedie più recenti (Italians, Genitori e figli: agitare bene prima dell’uso…) non troverà qui risposte più convincenti e meno superficiali sui sentimenti e sulle relazioni tra le persone. Non che non ci sia proprio nulla da salvare in quest’opera (che strappa più di un sorriso, almeno nei siparietti in cui il bravo De Luigi mostra di padroneggiare bene i tempi comici) ma non depone a suo favore che i rarissimi momenti in cui non abbondino volgarità e banalità siano da ricercare con il lanternino (né tale generoso gioco critico sembra valere la candela).

Un film intrigante ma confuso

Attraverso una bizzarra struttura narrativa (la svolta decisiva arriva quasi sui titoli di coda), il film sembra accumulare nella prima parte un capitale di potenzialità drammaturgiche, ma soltanto per dilapidarlo in una dispendiosa rincorsa di trame e personaggi secondari, ben sbozzati ma poi abbandonati a metà dell’opera. Soprattutto, la domanda che mette in moto la storia – quella su amore e amicizia – sembra ridursi quasi unicamente al dilemma sesso sì/sesso no, senza che gli autori provino a esplorare i motivi per cui amare una persona, o esserle amico, significhi innanzitutto e in entrambi i casi volere il suo bene. Un bene che, alla fine, si compie (certo, è una commedia) ma il film, come i suoi due protagonisti, ha il cuore diviso – non sa, cioè, che direzione prendere – e preferisce menare il can per l’aia per quasi un’ora e mezza, salvo poi finire in crescendo con un finale spiazzante che non delude ma che arriva troppo tardi.

Una curiosità: il paese in cui è ambientata la vicenda è una sorta di paradiso artificiale in cui confluiscono il meglio di Lecce, Otranto, Gallipoli, Bari e Trani, in cui le cattedrali romaniche affacciate sul mare sembrano più di una. Benedice la Apulia Film Commission in vena di sprechi: troppa grazia…

Scegliere un film 2014

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