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We live in time – Tutto il tempo che abbiamo


TITOLO ORIGINALE: We live in time
REGISTA: John Crowley
SCENEGGIATORE: Nick Payne
PAESE: Regno Unito, Francia
ANNO: 2024
DURATA: 107'
ATTORI: Florence Pugh, Andrew Garfield e Adam James
SCENE SENSIBILI: Linguaggio scurrile, scene e dialoghi a carattere sessuale
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La casualità di un incidente fa incontrare Almut, una brillante chef inglese, e Tobias, che sta per firmare le carte del divorzio. Insieme intraprendono un nuovo percorso che li porterà a costruire una relazione fondata sull’amore e a condividere gioie e dolori di una vita insieme, compresa la malattia.

 

Quando la Rom-com convive con il dramma sentimentale

We Live In Time arriva al cinema, dopo una serie di rinvii, in tempo per festeggiare San Valentino con un sorriso rigato da una lacrima. Momenti di divertimento e commozione tipici della commedia romantica, come la scena del parto, in grado di strappare risate sincere, si alternano a momenti drammatici e di profonda riflessione sulla malattia e i diversi modi di affrontarla. Le emozioni che suscita ricordano quelle di About Time (2013) e The Time Traveler’s Wife (2022) ma deprivati dell’elemento magico per lasciare spazio all’incanto di una storia d’amore totalmente reale. Il confine tra dramma sentimentale alla Love Story (1970) e Rom-Com alla Love Actually (2003) è molto sottile in questo racconto in cui si susseguono spezzoni di vita in ordine sparso. Una successione di clip, istantanee sulla vita di una coppia, che si conosce per caso, si scopre, si innamora, litiga, prende decisioni e progetta il proprio futuro, ignara di ciò che esso ha in serbo per loro. Lo spettatore non conosce i protagonisti dal loro primo incontro, e non si innamora di loro nel momento in cui si innamorano loro, sceneggiatore e regista ribaltano le regole di scrittura della commedia romantica per affrontare il tema del tempo in modo tutt’altro che didascalico.

 

Manifesto del tempo presente

Il tempo viene celebrato nella sua essenza più profonda, ogni scena, estrapolata dall’ordine cronologico della narrazione, racconta una sfaccettatura dell’amore, come un breve cortometraggio che può esistere di per sé, ma che acquisisce nuovo significato se legato agli altri: il litigio, la scoperta della malattia, il primo bacio, la nascita di un figlio, le decisioni prese d’istinto e quelle ponderate. Il tempo scandisce le scene, come scandisce la vita di Almut. Il tempo scorre nel countdown della gara di cucina, nel servizio di una cena, in un incidente, in un ingorgo stradale, in una dichiarazione inaspettata, nella scelta di intraprendere un percorso di cure doloroso per la speranza di un futuro possibile anziché godersi il presente al 100%. Ciò che questo film ci dice è che il tempo di ogni cosa prima o poi arriva e quello che puoi fare è affrontare quel momento presente al meglio delle tue possibilità.

 

Il presente è il tempo di oggi

Almut e Tobias hanno due prospettive diverse nell’affrontare la vita: lei sembra mettere sempre al primo posto sé stessa, lui l’aspetto familiare. Lei rinuncia al matrimonio per ottenere il successo personale, ma è lei a vivere in prima persona la malattia e lui ad accompagnarla nel percorso. Forse ciò che sta dietro le decisioni di Almut e Tobias è la paura, la paura del cambiamento e di affrontare il futuro e ciò che comporta. Ognuno di loro vive l’attesa di ciò che può accadere a modo suo, dando voce alle diverse linee interpretative di una tematica estremamente reale del nostro tempo. Quando arriva il presente, Tobias e Almut, nonostante le loro imperfezioni e insicurezze, alla fine scelgono l’amore.

Un film che mescola dramma e commedia, che strappa sorrisi e una lacrima sul finale nonostante provi ad affrontare il tema della caducità della vita vivisezionando una storia d’amore.

 

 

Chiara Comotti

 

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