Tratto dall’omonimo musical del compositore Stephen Schwartz, il film ne ripercorre il primo atto, che inizia nel momento in cui si conclude la storia del Mago di Oz: la Strega dell’Ovest è morta. A darne l’annuncio, la strega del Nord Glinda, che non partecipa al giubilo del popolo di Oz: si scopre infatti che le due streghe un tempo erano migliori amiche…
La decisione di dividere Wicked in due parti non è esclusivamente legata a ragioni di botteghino. Il primo atto del musical, composto da Stephen Schwartz e basato sulla serie di romanzi Cronache del mondo di Oz di Gregory Maguire a sua volta ispirato al celebre Mondo di Oz di Frank Baum, ha molti personaggi da presentare e soprattutto ruoli da ribaltare: su tutti quello di Elphaba Tropp, la Strega dell’Ovest antagonista del Mago di Oz.
In Wicked Elphaba diventa la protagonista, e la sua caratteristica pelle verde che tanto spaventava la piccola Dorothy nel leggendario film del 1939 è il simbolo della sua diversità, il motivo per la quale viene esclusa e allontanata da tutti in Oz. La stessa Glinda all’inizio la tiene alla larga, d’altronde lei così perfetta e ammirata da tutti ha una reputazione da mantenere. La popolarità ha delle regole precise, come ricorda in una delle canzoni più famose del musical, e non prevedono la simpatia per gli emarginati.
Ma due caratteri così opposti in un musical che si rispetti non tardano ad amarsi e presto tra Elphaba e Glinda scoppia una bella amicizia, che poi è il tema del film. Un’amicizia che supera anche l’odio e l’invidia, tanto da lasciare il dubbio a chi non conosce il musical su come andrà a finire la seconda parte che uscirà tra un anno: davvero Glinda arriverà a odiare Elphaba, tanto da spingere Dorothy a ucciderla come accade nel Mago di Oz?
Wicked è solo l’ultimo di una lunga serie di musical tornati sul grande schermo negli ultimi anni, da West Side Story di Spielberg ai criticatissimi Wonka e Joker: folie a deux, ma il primo ad avere un successo così largo di critica e pubblico dai tempi di The Greatest Showman del 2017. Solo la fotografia ha avuto qualche (giusto) biasimo, ma le coreografie, gli arrangiamenti, e le interpretazioni magistrali di Cynthia Erivo e Ariana Grande – la pop star per la prima volta al cinema – hanno portato il mondo a riempire le sale e addirittura a cantare, tanto che i distributori hanno dovuto organizzare “proiezioni karaoke” dedicate in seguito ai lamenti di chi voleva godersi il film senza il coro accanto.
Claudio F. Benedetti
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